Di questi tre problemi, il mio unico (per ora) è l'ultimo.
Penso che chiunque abbia trascorso un Erasmus sia soggetto a un periodo di depressione e nostalgia di quanto è accaduto nei mesi precedenti. Credo però che ciò sia normale, quando hai trascorso un Erasmus degno di questo nome che ha seguito il suo corso "naturale" e, dopo 6 mesi o un anno, inesorabilmente finisce. E' naturale: l'Erasmus è di per sé un qualcosa di limitato, che si vive una volta nella vita, e bisogna saperne accettare le gioie come i dolori (Un Erasmus è per sempre).
Nella ciurma di opinionisti mancati che si trovano in Italia, in una quantità che di rado si è soliti rinvenire in altri paesi civili(zzati), c'è chi dice che io sarei rimasto in Germania unicamente allo scopo, nostalgico, di cercare di "rivivere" o "prolungare" il mio Erasmus. Affermando che il mio sarebbe un atteggiamento infantile, non capace di comprendere che un periodo della vita, per quanto stupendo, è terminato. Sostenendo che il mio rimanere all'estero sarebbe inutile, uno spreco di tempo, soldi ed energie, e dovrei concentrarmi sullo stato attuale delle cose, dei miei obiettivi (leggi: la laurea) e tornare a casa.
A queste persone rispondo che sono pienamente cosciente che il mio periodo di studio (e feste) Erasmus è terminato. Ho trovato amici fantastici e insostituibili nell'arco di un anno e, anche se probabilmente conoscerò altre persone (e ne ho conosciute), non saranno mai come loro. Non vado più a feste Erasmus distruttive cinque/sei volte a settimana, come facevo esattamente a Novembre di un anno fa. Non ho più lo stato d'animo che avevo un anno fa. Il mio Erasmus è finito, e non voglio che ce ne sia un altro.
Cosa sono? Suggerimento: sono due, e si sono rotti.
A questi tizi replico che se rimango in Germania, è unicamente per sfruttare le possibilità di fare esperienze in campo lavorativo e linguistico che mi si pongono davanti.
E' per capire cosa voglio diventare (beati voi che lo sapete già tutti).
E' per far sì che, oltre feste, amici, amori e altri Erasmus di varie parti del mondo, dentro di me rimanga qualcosa di più di questo paese, per conoscerne veramente, o almeno un po' più a fondo, la lingua e la cultura.
Quando tornerò in Italia, sarà esclusivamente perché lo voglio io e quando lo deciderò io. Quando avrò appreso tutto quello che c'è da apprendere. Quando gli impegni a casa (leggi: esami) si faranno più pesanti. Oppure quando capirò di avercela messa tutta, ma di non poter fare altrimenti. Quando vorrò io, non per rivivere un Erasmus, non perché lo deciderà qualcuno.
Nel frattempo, cari criticoni, fatevi una vita. Anzi, fatevi un Erasmus.
MFG (sempre omaggio al post pre-precedente)
LuciusDay