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Se cadere imprigionare amo | Recensione

Da Riflessialmargine
Se cadere imprigionare amo | RecensioneIl 21 maggio, presso il teatro dell’orologio di Roma, all’interno del festival inventaria, è andato in scena, nella sala Moretti, lo spettacolo scritto e diretto da Andrea Cramarossa, Se cadere imprigionare amo. Sulla scena Isabella Careccia, Silvia Cuccovillo, Patrizia Labianca, Federico Gobbi,  Domenico Piscopo. Audio e luci Vincenzo Ardito.
Corpi, solo corpi. Corpi abbandonati. Corpi imprigionati. Corpi  che abusano e vengono abusati. Corpi in assenza di corpi, vuote casse di risonanza.  Corpi che con i loro tic riempiono lo spazio scenico nella sua tridimensionalità. Ogni tic è abbinato ad un moto corporeo che segue, ogni tic ha una propria direzione, un proprio ritmo, che va a confluire in un ritmo comune creando una partitura musicale che ipnotizza. Un eccesso di moto che diventa al contempo assenza di moto. Un mondo dove tutto succede e niente succede. Una fiaba al contrario dove tutto procede per sottrazione e nulla vi può essere aggiunto. Un viaggio verso una fine ineluttabile, l’unica possibile, l’azzeramento del sentire. Un mondo dove la funzionalità dei propri corpi viene ridotta al minimo. Una metamorfosi verso la decadenza. Occhi che non sono i loro occhi, mani che non sono le loro mani, corpi che non sono i loro corpi. Occhi imprigionati in delle bende-celle che prendono le sembianze di occhi, occhi di insetto. Mani che usano delle protesi di mani a cui traferiscono la loro funzione. Mani che si moltiplicano, mani che diventano zampe. Corpi che non si appartengono.  Un mondo dove la purezza non può sopravvivere. Una madre e quattro figli, una madre che abbandona. Una madre che imprigiona se stessa e i propri figli in un mondo altro da cui non si può spiccare il volo. Un mondo di catene e di assenze. Corpi, solo corpi.
Francesca Cipriani

SE CADERE IMPRIGIONARE AMO
scritto e diretto da Andrea Cramarossa
prima nazionale
interpreti Isabella Careccia, Silvia Cuccovillo, Federico Gobbi,
Patrizia Labianca, Domenico Piscopo
visto al
Teatro dell’Orologio – Sala Moretti
Via dè Filippini, 17/a, - Roma
21 maggio 2015 ore 21.30
nell’ambito del Festival "Inventaria"

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