La tragedia del libro, in Italia, si può riassumere in questa malinconica antitesi:
Quelli che hanno molti denari comprano pochi libri.
Quelli che comprerebbero volentieri moltissimi libri non hanno denaro per comprarli.
Questa tragedia è una della tante forme dell'ingiustizia immanente del mondo, non soltanto moderno. Chi ha sete di sapienza e di bellezza non ha mezzi per giungere ai pozzi e alle sorgenti. Chi possiede cisterne e fontane, chi ha le botti piene e le cantine ben fornite, non prova quasi mai quella divina sete.
E' possibile trovare una felice risoluzione di questa tragedia?
(Giovanni Papini, Le disgrazie del libro in Italia, 1953)