[Prendendo in prestito un'idea che mi e' molto piaciuta di Dario (a cui spero non dispiaccia), vi propongo il sottofondo per la lettura del post, la musica che io ho ascoltato mentre lo scrivevo.Cliccate su play e buona lettura :) ]
Ogni tanto mi pare di risentirne l’odore, di quel mare, il mio mare, ma dura solo pochisecondie la sensazione svanisce. E’ incredibile come piu’ si sia distante da un posto caro al cuore e piu’ siano densi certi ricordi. I sensi si amplificano e, nei ricordi, il mare e’ piu’ blu e il suo odore ti buca le narici, ti attraversa il corpo e lo pervade. E che sapore ha quel pane caldo di paese… Nei ricordi, soprattutto in quelli nostalgici, tutto e’ piu’ bello…forse e’ per questo che quel tipo di ricordi e’ anche quello che fa piu’ male. Ti mancano persino le cose che quando eri ancora li’, nella tua terra, proprio non sopportavi…ora non ti pare fossero poi tanto insopportabili. Come mi pare distante la mia Sicilia, come mi manca.
La Sicilia, la mia terra, aspra e pure bellissima, dura come una madre severa; la Sicilia, la mia terra, quella che ti entra nell’animo, che lo cattura e non lo lascia piu’; la Sicilia, la mia terra, quella che poco o nulla mi ha dato, ma che non riesco a non amare. Quando l’ho lasciata mi sentivo felice, sentivo che quel volo di sola andata mi avrebbe liberato, mi avrebbe regalato la felicita’. Quando l’aereo si e’ alzato in volo, ho guardato il mare, la costa, e i miei occhi si sono gonfiati di lacrime.La Sicilia, la mia terra, non puoi lasciarla mai completamente, perche’ e’ una terra crudele ma generosa allo stesso tempo, che ti strazia l’animo, capace di avvilire anche i santi; la Sicilia, la mia terra, ti sgomenta, ti percuote l’animo con la sua miseria, con la violenza e lo stridore del suo sguardo, ti insulta negandoti il pane, ti uccide insensatamente; la Sicilia, la mia terra, e’ vittima e carnefice.La Sicilia non la puoi capire se non la conosci, ma se la conosci non te ne puoi piu’ liberare. Il mare diafano; la terra scura; la sabbia chiara; i fichi d’India; il mercato; l’abbanniata; l’opera dei pupi; il pesce fresco; il sole caldo; il vento di scirocco che impregna l’aria di sabbia, che ti toglie il respiro; il cibo di strada; i templi greci; le chiese medievali e quelle barocche, quelle arabe e quelle normanne; la granita al limone…La Sicilia, la mia amata terra, e’ cosi’ tante cose per me, e mi manca, ah quanto mi manca…
[PS. Ho scritto un po' cosi', come m'e' venuto, domani rileggero' e probabilmente mi accorgero' di errori o frasi sconclusionate, ma fa nulla, colgo l'attimo e posto cosi' com'e' ;) ]