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Se chiudono i pub irlandesi il mondo perde le sue certezze

Creato il 29 febbraio 2012 da Silvanascricci @silvanascricci

“Addio, addio e un bicchiere levato al cielo d’Irlanda e alle nuvole gonfie.
Un nodo alla gola ed un ultimo sguardo alla vecchia Anna Liffey e alle strade del porto.
Un sorso di birra per le verdi brughiere e un altro ai mocciosi coperti di fango,
e un brindisi anche agli gnomi a alle fate, ai folletti che corrono sulle tue strade.

Hai i fianchi robusti di una vecchia signora e i modi un po’ rudi della gente di mare,
ti trascini tra fango, sudore e risate e la puzza di alcool nelle notti d’estate.
Un vecchio compagno ti segue paziente, il mare si sdraia fedele ai tuoi piedi,
ti culla leggero nelle sere d’inverno, ti riporta le voci degli amanti di ieri”.

Così i Modena City Ramblers descrivono l’Irlanda e vi posso assicurare, per esperienza diretta, che la Guinnes, l’Irish coffee ed il whisky sono, davvero, cose che caratterizzano l’isola verde.

Nelle sere d’estate, per le vie di Dublino, ti ubriachi solo a passeggiare, che dai pub escono fumi di alcol da inebriare anche il più avvezzo dei beoni.

Quindi la notizia che ho ascoltato ieri sera alla radio è una svolta epocale, un vero, radicale, intangibile segno della crisi che coinvolge l’europa intera: in Irlanda sta chiudendo un pub su due.

Ragionandoci, un attimo, ho realizzato che, anche con questa media, il mitico pub irlandese non scomparirà mai; mai, perchè la conformazione di moltissimi paesi e villaggi è questa: 30 case, 1 chiesa, 1 negozio, 1 ufficio postale e 15 pub!

Altra notizia un filino particolare è quella che vede la proposta elettorale di François Hollande, sfidante di Sarkozy, nelle presidenziali francesi: tassazione al 75% per i redditi e le rendite milionarie.

Se lo imparano i tedeschi, che devono fare sempre i primi della classe, mettono una tassazione all’80%; a quel punto i milionari tedeschi scapperanno tutti in Francia, gli sembrerà un paradiso fiscale.

“Is è mo laoch, mo ghile mear
Is è mo Shaesar
ghile mear
Ni fhuras fein aon tsuan as sean
o chuaigh i gcein mo ghile mear”



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