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Se dico Serbia, voi rispondete …

Creato il 04 settembre 2014 da Valigia Rossa Valigia Blu @ValigiaRossaBlu

Quando ho programmato il viaggio, l’ho fatto desiderando passare attraverso Serbia e Bosnia-Erzegovina.

Sono un’appassionata dei film di Kusturica. Oddio, non è nella Top10 dei miei registi favoriti, ma sì nella Top20. In particolare Underground mi è sempre piaciuto, forse perché la Seconda Guerra Mondiale è rimasta una ferita sospesa nella memoria collettiva odierna, rimarginata dal tempo, appartenente a una letteratura che ne abbozza i contorni -che, poi, impariamo tra i banchi di scuola asieme alle mitificazioni- e che pochi sentono ancora viva nei ricordi.

Quasi nessuno, direi. La generazione dei miei genitori, forse…
Ma è più una bozza, uno scarabocchio nero. Insomma, è diventata il lieto pasto di ricercatori in Storia Contemporanea, più o meno qualificati, che si cibano di ogni prospettiva possibile: l’importante è che sia plausibile.

Diretti su Belgrado, quindi. Diretti, sì… ma senza precipitarsi. Sulla E761, a pochi passi dalla frontiera c’è la Felix Romulana, oggi Gamzigrad. Quando arrivo in posti come questo, con tutta la sua tarda-romanità, penso sempre ai messaggeri e a che lavoro ingrato doveva essere l‘essere depositari dell’informazione, nell’epoca del Tetrarchi. Andare dall’Italia alla Serbia in macchina non è una sciocchezza; figuriamoci a cavallo o a piedi…

Felix romuliana Serbia
Le strade in Serbia non sono male. Il Paese è diviso verticalmente dall’autostrada (privata) che rapidamente ti porta alle porte di Belgrado.
Il primo impatto della capitale è stato positivo. Il secondo, al ristorante, è stato anche meglio.
La città è curiosamente occidentale, quasi parigina. Più per l’atmosfera che per l’architettura … soprattutto nella zona perdonale della Kneza Mihaila. Il contrasto più grande lo danno le donne, che sembrano uscita dalla Notte della Moda di Milano Prêt-à-Porter; e parlo di contrasto perché portare i tacchi a spillo in una strada che è un mosaico di sanpietrini e buche è da mentecatte più che da fashioniste.

Dalla cittadella di Kalemegdan, nel cuore della città, si può vedere l’incontro tra il fiume Sava e il bel Danubio Blu. Uno spettacolo che riempie la vista di grandezza.

Belgrado sul danubio
E giusto ai piedi della cittadella sorge il famoso Zoo di Belgrado, bombardato due volte durante la Seconda Guerra Mondiale. Un avvenimento che fu immortalato anch’esso in Underground.

Zoo di Belgrado Serbia
È una terra dove si deve ritornare. Per visitare meglio la capitale, per i suoi parchi nazionali e per quella collina di Mokra Gora che a Emir Kusturica piacque tanto, al punto di fondare una città -o meglio un villaggio- Drvengrad, la città di legno, chiamata anche Kustendorf, dove le strade sono dedicate a molti dei registi che amo e il villaggio intero si muove attorno alla cinematografia (per gli interessati, c’è anche il Festival del Cinema di Kustendorf).

Avete già voglia di andarci, eh? Io ne ho di ritornarci.

Un abbraccio
ValigiaBlu


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