Magazine Diario personale
Se dovessi descrivere l'estate non parlerei di certo del sole, la sabbia, o del mare,
parlerei invece del legno.
Quelle assi di legno della quale era fatta la struttura delle cabine del bagno dove
andavamo quando ero bambino ed avevo il dono di non capire le cose della vita.
Legno con il quale suppongo fossero fatte tutte le altre strutture della costa, ma per me
solo quelle lì avevano quel sapore tipico e particolare, sapevano di mamma, sorelle , allegria.
Andare a trovare un'amico poco più in là, 1 o 2 bagni per me era come entrare nel mondo degli altri,
altre mamme, altre sorelle ,altre vite.
Sento benissimo ancora oggi dopo 35 anni il rumore dello scricchiolio quando ci correvo sopra,
sento il calore rassicurante sotto i piedi nudi, l'odore della vernice usata per verniciarle,
la consistenza del legno e la tonalità del verde che le colorava.
Quando ci torno ora con la mia famiglia arriviamo già con i costumi sotto, non c'è più il rito
della cabina, la mamma che chiede che cavolo stai facendo lì dentro, l'odore dei canotti sempre sgonfi,delle pinne
mai usate.
Io però quando nessuno mi vede me la concedo sempre una camminatina sopra quelle assi che mi riconoscono subito.
Arrivo fino in fondo dove c'era il tavolo, per vedere se è arrivata la ragazza che mi diede appuntamento
di nascosto 33 anni fà.