Si chiamerà “Faccia D’Angelo” la miniserie che, per la regia di Andrea Porporati, il prossimo autunno, andrà in onda su Sky Cinema.
Due le puntate pronte a raccontare della mala del Brenta e del suo boss Felice Maniero, oggi tornato in libertà, che tra gli anni ’70 e gli anni ’90 fu protagonista indiscusso di rapine, traffico d’armi, omicidi, gioco d’azzardo e spaccio di droga del nordest italiano.
Ad Elio Germano, che compirà trentun anni il prossimo venticinque settembre, il compito di interpretare l’ascesa e il declino di Maniero.
Il giovane attore, già impegnato da un mese (con Claudia Santamaria, Rolando Ravello e Ignazio Oliva) a Bucarest per le riprese del suo prossimo film “Diaz, Don’t Clean Up This Blood”(scritto da Daniele Vicari e Laura Paolucci e prodotto dalla Fandango di Domenico Procacci con la Romania -Mandragora Movies- e la Francia –Pacte-), in un’intervista a SkyTg24, fa capire di essere pronto alla valanga di polemiche che solitamente accompagnano questo di tipo di fiction dove, in qualche modo, viene “mitizzato” il male (vedere alle voci “Romanzo Criminale-La Serie” e “Vallanzasca gli Angeli del Male”):
«Per me è molto più formativo e moralmente condivisibile raccontare il male, proprio perché siamo più esposti e raccontando il percorso di una persona che ha fatto queste esperienze, possiamo confrontarci su quali sono le nostre debolezze e fare in modo di non incappare negli stessi errori. Vedere i cattivi come qualcosa che non ci riguarda è il peggior servizio che si possa fare ad un pubblico»
E sulla sua preparazione nel ruolo da protagonista principale che nella fiction, per una scelta dovuta a semplice prudenza, non si chiamerà Felice Maniero ma il Toso (uno dei tanti soprannomi del criminale di Campolongo Maggiore), svela di non aver voluto alcun tipo di contatto con l’ex boss della Mala del Brenta:
«Ho scelto di non avere contatti con Maniero perché il film non è di tipo documentaristico in cui si racconta la sua storia. Partiamo dai fatti raccontati nei processi e nel libro che ha scritto anche lui (con Andrea Pasqualetto “Una Storia Criminale” ndr), per farne un’interpretazione nostra, personale, per cui non interessava conoscere la persona vera ma piuttosto la percezione che hanno gli italiani del suo personaggio per creare una continuità con l’immaginario».
Padova, Venezia, Mestre, Gorizia e Slovenia sono, invece, gli scenari delle riprese durate nove settimane e conclusesi lo scorso aprile.
La produzione di Goodtime e di Sky Cinema, ancora una volta, si rivela qualitativamente “originale” nella scelta delle sue produzioni anche se Nils Hartmann, responsabile produzioni Sky Italia, dichiara di volersi prendere «una boccata d’ossigeno comico, dopo romanzi criminali e pornostar».
Dalla prossima stagione, infatti, pianeta Sky cambia registro e punta sulla commedia. Il testimone, viene passato a Enrico Brignano ed Alessandro Gassman che, per la regia di Giambattista Avellino, armati di solo senso dell’umorismo, promettono di scaldarci “almeno” con un sorriso in “Natale per due” (diverso – pare – dal solito cinepanettone).