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Se Fini=Martelli, quale fine per Fini?

Creato il 06 settembre 2010 da Giba1985
Se Fini=Martelli, quale fine per Fini?

(foto dal Flickr di Valdo Spini. A centro Craxi, a destra Martelli)

Gianfranco Fini come Pietro Badoglio, come Bruto, o come Nicolas Sarkozy, come sostenevo in un lungo post di agosto? A queste alternative potremmo aggiungerne un'altra, suggerita da Alessandro Gilioli de l'espresso.
Paragona il presidente della Camera a Claudio Martelli, il delfino di Bettino Craxi. All'epoca di tangentopoli, quando Craxi iniziò a essere tirato in ballo da vari esponenti del Partito socialista interrogati dai magistrati come indagati o come testimoni, Martelli iniziò a prenderne le distanze, distanze che aumentarono quando al leader arrivarono i primi avvisi di garanzia (ovvero l'avviso che era indagato).
Certo, come fa notare il solito
Malvino, è già da alcuni anni che Fini sta portando avanti delle sue proposte politiche (cito: "la visita in Israele, i sì al referendum sulla legge 40, le apertura sulle coppie di fatto e sulle politiche di integrazione degli immigrati, la difesa della Costituzione e della laicità dello Stato, eccetera"). Sostiene, il blogger, che se fosse così il parallelo, Martelli avrebbe dovuto iniziare a dissociarsi da Craxi nel 1978, nei primi anni del suo dominio nel Psi
.
Quello che mi preme aggiungere è che Martelli, per nulla estraneo alle pratiche politiche portate a galla dalle inchieste (corruzione, concussione, abuso di potere...) non durò tanto dopo la fine di Craxi: fu indagato, processo, si salvò per prescrizione dei termini, ma la sentenza appurò la partecipazione al sistema, poi scomparve.
E allora, facendo un po' di fantapolitica, di Fini che ne sarà? Rimarrà la vergine che vuol dar a vedere o l'affaire Tulliani crescerà inglobandolo?


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