E' stata una esperienza umanitaria eccezionale, il nostro patrimonio umano non deve essere disperso.
Invitiamo tutti coloro che non hanno potuto firmare in piazza a firmare la nostra petizione online:http://www.petizioni24.com/salviamo_julius_e_francisca.
i ragazzi dedicano a tutti coloro che hanno testimoniato loro solidarietà in questo anno giavenese questa poesia tradotta per loro, direttamente dai loro sentimenti.
Se fossimo esistiti
(a Julius e Fransisca)
Vorremmo per una volta, per un giorno intero
parlarvi come se noi tra voi,
ci fossimo per davvero.
Potremmo raccontarvi che noi siamo rinati,
il giorno che tra voi siamo arrivati e,
che come siamo adesso, non lo siamo stati mai.
Dirvi del nostro tempo mai stato bambino,
diventati adulti senza svezzamento
e contro volontà.
Di un giorno del passato
che ancora non comprendiamo,
in cui lasciammo la Madre,
per perderci nel vento.
Poiché noi proveniamo
da un posto che non è nostro,
dove non c'è niente, forse neppure un Dio.
Per questo c'incamminammo
vagando nel deserto,
in cerca di una vita, smarrita oltre le dune.
A noi che il fato concesse, l'arrivo al vostro mare
la sera dopo il tramonto,
cominciavamo a guardare,
fisso l'orizzonte; verso questo Paese,
sapendo che oltre la curva, qui si può sognare.
Da dove noi veniamo, ma non è il posto nostro,
la gente nasce e muore, tutto in un minuto,
e quello che resta in vita è uno senza voce
che senza libertà un uomo non è niente.
Per questo siamo partiti, per nascere davvero
per poter cullare anche noi, un sogno nella vita;
per questo siamo qui,
per questo vogliamo restare,
per poter dire un giorno..
”anche noi siamo esistiti”.
Ma anche qui arriva, il ghibli del deserto,
che cancella con un soffio, i nomi e le esistenze,
ci rimanderanno indietro e come topi in gabbia,
perderemo il nostro sogno,
mai nato nella sabbia,
dove rimane scritta soltanto la nostra rabbia!.
Fernando A. Martella

