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Se gli scrittori stalkerano i lettori per un feedback negativo...

Creato il 04 novembre 2015 da Sommobuta @sommobuta
Se gli scrittori stalkerano i lettori per un feedback negativo...Lo sapevate? C'è una nuova moda su internet! Quella dello scrittore che stalkera l'autore quando gli lascia una recensione negativa!
La settimana scorsa mi sono ritrovato tra i messaggi privati di Facebook (nella cartella oscura di “Altri messaggi”) una richiesta singolare. Un autore (o un’autrice – tale Azia Medea Rubinia Mantinea) di un libro mi domandava il perché avessi lasciato un feedback negativo al suo libro.
Ho avuto un terrificante deja-vù. Perché una cosa del genere mi era già capitata. E la situazione, come potete leggere QUA, era sfuggita leggerissimamente di mano.
Ma ho promesso all’autore (o all’autrice?) che ci avrei dedicato un articolo.
E quindi parliamone, di questo orrore denominato Domine et Serva di Azia Medea Rubinia Mantinea, ovvero uno dei libri più brutti che abbia mai letto in vita mia.
Perché è così tremendo?
Se gli scrittori stalkerano i lettori per un feedback negativo...
Diciamo che "la signora Belli" (cit.) lo spiega in maniera più che esaustiva perché il libro in questione è terrificante. Potrei aggiungere altri seimila appunti su quello che non va – storicamente parlando – di questo libro, essendo io, guardacaso, uno storico antico.
Ma per questa volta passo.
E spiego all’autore (o all’autrice) il perché.
Partendo dal fatto che tu ti sia presentato/a con un “nickname” e non con il tuo vero nome (il che mi fa pensare a te come a un fantasma e non come a una persona reale che cerca un eventuale “confronto”, e abbassa ancor più drasticamente il giudizio che ho nei confronti del tuo libro – poiché, in buona sostanza, è come se io chiedessi a un mio “hater” di avere una critica nel merito e mi presentassi a lui come “Nipote di Mubarak”) non sta a me spiegarti perché il tuo libro, per me, è un brutto libro.
Se gli scrittori stalkerano i lettori per un feedback negativo...E ha pure una copertina graficamente imbarazzante
Ho già perso del tempo prezioso a leggerlo, non ne perderò altro per vivisezionarlo*.
Ad ogni modo, un paio di cose voglio dirtele: si presuppone che chi scrive abbia, tra le tante qualità, anche quelle dell’autocritica.
Quelli che non hanno questa qualità, ma pensano di aver scritto il capolavoro del secolo (e lo –auto-pubblicano), ovviamente, nel 99,99% dei casi ha consumato solo carta. Penso che una persona dotata di un minimo di intelligenza dovrebbe avere il buonsenso di capire quando il proprio prodotto può essere (oggettivamente) un qualcosa di valido, oppure se è meglio lasciar stare.
E lo so, è un esercizio difficile quello di leggere un qualcosa “di proprio” con occhio “alieno ed esterno”.
Ma chi non lo fa, pensa di aver fatto un lavoro decente, e si lancia sul mercato, poi deve essere pronto a beccarsi anche le critiche.
Perché diciamoci la verità: un libro con un incipit del genere, come mai potrebbe proseguire?
Se gli scrittori stalkerano i lettori per un feedback negativo...
Vorrei sottolineare i nomi tipicamente romani...
Quando sono tornato a Napoli il mio amico Nicola mi ha chiesto perché non avessi ancora buttato fuori il “Romanzo Nerd” annunciato più di una volta da queste parti. La mia risposta è stata semplice: “Ho il buon gusto di non farlo leggere in giro”.
Non perché (secondo me) sia scritto male, non perché (secondo me) non sia strutturato bene, non perché non sia (a mio parere) una buona (e divertentissima) storia: ma perché credo che certe cose sia meglio tenerle per me.
Gli autori facciano gli autori, e i lettori facciano i lettori. Ed essendo in questo caso io il lettore, non sono tenuto a dare lezioni di scrittura ad un autore. Non ne ho mai date, e mai ne darò. Anche perché non vedo perché dovrei farlo.
Viceversa, da lettore, posso dare il mio giudizio. Che è negativo. E posso anche limitarmi a un giudizio molto sommario senza entrare troppo nel merito. Il libro non mi è piaciuto. È brutto. È scritto male.
Stop.
E già questo basta e avanza.
Perché scusate: voi entrereste mai nel dettaglio del “perché” film come Game Therapy o Alex l’ariete siano pessimi film quando già dal primo frame è lampante la qualità dei suddetti?
Inoltre vorrei ricordare all’autore (o all’autrice?) che i feedback non sono per l’autore: sono proprio per i lettori. Che possono farsi un’idea del libro in questione.
Dopodichè Amazon mette a disposizione uno strumento bellissimo: l’anteprima. E già da quella, oltre alle recensioni, qualsiasi lettore può farsi un’idea se il libro in questione sia bello o brutto.

Inoltre mi sento di aggiungere una cosa: è squallidissimo stalkerare quelli che ti lasciano una recensione negativa. È una cosa che un autore non dovrebbe MAI e poi MAI fare in vita sua. Sia perché, come già scritto, è un’azione tristissima, sia perché denota la mancanza di professionalità dell’autore stesso.
E per carità, capisco benissimo che una recensione negativa fa male: e allora cosa dovrei fare, quando al nuovo saggio su Dragon Ball leggo feedback del tipo “Ho letto tutti i saggi di sommobuta, gli altri mi erano piaciuti tantissimo, questo mi ha fatto schifo”, vado a vedere le recensioni del tipo, e mi accorgo che si è premurato di dirmi che il libro X fa schifo, ma non che gli altri tre gli sono piaciuti? Dovrei indire una fatwa nei suoi confronti e inviargli membri dell’Isis a decapitarlo** per non avermi lasciato feedback positivi?
Se gli scrittori stalkerano i lettori per un feedback negativo...
Potrei infine andarci giù pesante con il fatto che questo libro è stato sponsorizzato su facebook/twitter/instagram/amazon/blog/vattelapesca da diversi autori indie, che si sono spellati le mani sulla sua bellezza. O del fatto che su amazon, su 12 feedback, solo 4 siano "acquisti verificati". E che tre siano feedback negativi, e uno positivo. Quelli non verificati (ma che strano, ma che combinazione!) sono tutti positivi.
Ecco, a chi ha partecipato a questo giochino perverso, mi va di dire una cosa: qua nessuno è fesso.
Il giochino del “subXsub” di YouTubiana memoria la conosciamo.
Tutti.
Con la differenza che un professionista non gioca sporco, crede sul serio nel suo prodotto e la qualità, come sempre, viene premiata.
A differenza di quello dell’imbrattacarte.
Se volete, potete continuate pure con i “subXsub”, ma vi prego: non stalkerateci più. State al vostro posto di "autori". Pensate solo a scrivere.
Cosa penserà la gente quando cercherà su Google Azia Medea Rubinia Mantinea?
Personalmente non lo so, ma se qualcuno capiterà da queste parti, forse non ci farà proprio una bellissima figura…
Voi che ne dite?
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* Ma cinque minuti per un articolo come questo riesco ancora a trovarli…
**Sì, probabilmente dovrei…

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