Magazine Cultura

Se il libraio è prima di tutto un buon farmacista

Creato il 20 febbraio 2013 da Paciampi
Se il libraio è prima di tutto un buon farmacistaA un ritmo che stupisce per progressione, con assoluto disprezzo del valore sacrale dei luoghi che avevano "scortato" generazioni di lettori, il processo pare irreversibile.
Per chi vende un oggetto anomalo, i guadagni sono comunque relativi. E l'abbattimento dei prezzi, reazione degli editori a un mercato in contrazione, è la classica coperta troppo corta. Si resiste a una flessione generalizzata (7 punti nel solo 2012), ma smaltite spese, trucchi e fuochi d'artificio, ci si scopre poveri come sempre.
Quando incontri i 66 anni di Marcello Ciccaglioni, proprietario con sua moglie Elisabetta della catenda indipendente Arion (18 librerie romane in cui lavorano anche i figli Fabio e Daniele, curate come tabernacoli in cui si respira competenza e passione per il mestiere) è difficile non cedere alla tentazione di vedere dietro il velo di un'educazione britannica e di un dinamismo che non si arrende alle ombre, la rabbia di chi rifiuta una sconfitta già scritta.
Non per i riconoscimenti recenti (due settimane fa la Fondazione Cini e la Scuola dei librai di Venezia hanno premiato il suo gruppo ed è la prima volta che il riconoscimento per la migliore libreria d'Italia non va a un singolo esercizio), ma perché da mezzo secolo Ciccaglioni si identifica nel ritratto del libraio che Achille Mauri aveva dipinto durante la cerimonia: 
"Per me è come un buon farmacista capace di alimentare l'intelligenza del lettore nutrendola di quella altrui".
(da Malcom Pagani, Non è più il tempo di piccoli e medi librai, da Il fatto quotidiano di lunedì 18 febbraio)

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :