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Se il nemico si chiama "lavoratore"

Creato il 06 luglio 2012 da Ilrattodellospazio
Un recente studio ha tratteggiato un quadro drammatico del nostro sistema produttivo. A parte alcune eccellenze (di cui giustamente l'Italia va fiera) le imprese italiane sono più piccole, più frazionate e meno capitalizzate rispetto a quelle degli altri paesi industrializzati. I più grandi gruppi italiani sono nani in un mondo di giganti.Questo riguarda soprattutto gli "imprenditori".Per quanto riguarda, invece, i "lavoratori" sono -fra i paesi più industrializzati- tra quelli che hanno il maggior numero di ore lavorate, più del Giappone e degli Stati Uniti. Alla faccia di coloro che vogliono tagliare le ferie ed i ponti.Ed hanno, purtroppo, un altro primato non invidiabile: il loro salario è fra i più bassi.Questi sono dati non contestabili.Dov'è allora l'errore?Perchè con tali premesse il sistema produttivo è in gravissima crisi?Il problema è la produttività, anche questa fra le più basse.I "lavoratori" sgobbano come non mai ma non possono raggiungere i risultati di quei paesi le cui imprese hanno dimensioni ed investimenti (in macchinari, ricerca ecc.) ben maggiori. O competere in settori obsoleti, dove la differenza la fanno i salari bassi e non le macchine.Gli imprenditori latitano, delocalizzano, le banche fanno faraoniche e insensate scalate (tanto poi arriva "Pantalone" a pagare, vedi i 4 miliardi versati a MPS dallo Stato) invece di favorire l'impresa.Ma quello che deve risolvere il problema è il lavoratore. Che deve essere flessibile, pronto a perdere il lavoro, cotretto suo malgrado ad adattarsi a qualsiasi salario e condizione lavorativa. A lavorare anche di domenica, di notte, sottoterra oppure in cima ad una montagna. Guai ad ammalarsi perchè è assenteismo, tradimento della patria. E se per caso è donna è pure peggio. Dieci volte peggio.Ma il lavoratore è pure doppiamente colpevole, si ostina a pretendere uno stipendio, si intestardisce nel voler conservare il proprio potere d'acquisto e poi, subdolamente, fa crollare i consumi. Proprio nel periodo di crisi, quando le imprese hanno problemi a vendere, il lavoratore taglia gli acquisti. Non compra più un'auto nuova, smette di andare al cinema ed al ristorante, addirittura taglia la spesa alimentare.Il lavoratore è una bestia testarda e capricciosa.Una volta, quando il nemico invadeva una nazione, i saccheggiatori andavano a colpo sicuro a prendere i soldi dove ce n'erano: dai ricchi.Adesso il mondo è cambiato: il nemico è il "lavoratore" ed è da lui che si preleva.

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