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Se il Rom è una scusa per abbandonare un luogo

Creato il 08 gennaio 2011 da Waltergianno

Se il Rom è una scusa per abbandonare un luogo


Avremmo dovuto fregarcene. Fotografare e riprendere il campo che una decina di nomadi ha allestito all’interno del Solarium di via Messina Marine, gioiello di inizio 900, voluto dalla famiglia Florio, che a Palermo è sinonimo di storia. Ristrutturato decine di anni fa (tanto per dire).

Avremmo voluto farvi ascoltare le loro parole, scrutare i loro occhi, guardare i loro gesti.

Soprattutto oggi, dopo che Giovanni Colletti, responsabile de La Destra per la II circoscrizione, ha diramato questo comunicato di protesta: “I nomadi, prima si erano appropriati dello Stand Florio e adesso hanno occupato questo tratto, con evidenti problemi di sporcizia e di sicurezza per l’intera zona“.

Ma non hanno voluto, e li abbiamo rispettati. Anche se avremmo potuto scattare qualche immagine di nascosto, donarvi lo sguardo di una bimba coi riccioli d’oro e gli occhi celesti, con quello splendido sorriso che solo chi è innocente possiede, con le guance e le manine sporche di fango, senza scarpe, con un vestitino bianco arricchito da fiorellini.

La piccola si è fatta avanti al gruppo di nomadi che, compatto, s’era avvicinato alla nostra Vespa. Ha tossito ed una signora, forse la madre, magrolina, vestita di nero, l’ha rimproverata e trascinata dietro.

Avremmo voluto farvi vedere dove questa bambina e gli altri (ne abbiamo contati cinque) giocano. In mezzo all’immondizia, su un erba non curata, paludosa, a pochi passi da dove quattro cani randagi rovistano nervosamente per nutrirsi.

Avremmo voluto farvi vedere una baracca, sedioline sparse e stendini. Ma non è stato possibile. Ci hanno detto di no e non abbiamo insistito, neanche promettendo qualcosa, magari una manciata di euro.

La donna che ha trascinato dietro di sé la bambina, dopo aver parlato con i maschi attorno, ha negato la possibilità di documentarci tutto questo. A loro ci sta pensando “Laura”, un’assistente sociale. Abbiamo detto che avrebbero potuto rispondere al politico, ma non hanno voluto reagire.

Dopodiché abbiamo lasciato il luogo, fotografando il sentiero, respirando gli odori, notando i rifiuti dovunque.

Nessuna cronaca, quindi. Ma col dubbio che la sporcizia e la sicurezza siano davvero gli effetti della causa denunciata dall’esponente de La Destra.

Non è che, forse, ciò che abbiamo visto è stato generato da un’amministrazione (non solo questa, ma anche quelle precedenti, sia chiaro) che se n’è fregata da sempre di quella zona?

Non è, insomma, un problema di uomini, zingari o autoctoni che siano, ma di ambiente, abbandonato a se stesso?
 

Walter Giannò e Maurizio Zoppi
(pubblicato anche su BlogSicilia)


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