Quello appena trascorso è stato un weekend nerissimo per la classe arbitrale italiana, partite condizionate da errori grossolani, guardalinee mal posizionati e distratti e direttori di gara senza attributi rappresentano una grave carenza negli equilibri del campionato.
Damato, Mazzoleni, Rizzoli e Tagliavento sono stati i peggiori arbitri non solo dello scorso turno di campionato ma anche della stagione (almeno fino a questo punto): i loro errori hanno delineato risultati che forse sarebbero stati diversi se questi signori si fossero degnati di fare bene il proprio mestiere.
Il festival delle castronerie arbitrali, all’interno delle quali considero anche quelle degli assistenti, è cominciato sabato pomeriggio in Inter-Cagliari al San Siro, partita arbitrata da Antonio Damato della sezione di Barletta.
Se il tecnico dei sardi Ballardini ha perso un’occasione d’oro per stare zitto millantando una sudditanza psicologica pro Inter e Milan al Meazza è pur vero che l’errore del guardalinee in occasione del gol del nerazzurro Thiago Motta in palese fuorigioco e viziato da un fallo di mano grosso così schiude le porte del successo alla squadra di casa poichè il Cagliari si sbilancia in avanti e becca pure il secondo.
Evidentissima la posizione irregolare di Thiago Motta
Sull’altro piatto della bilancia però dobbiamo mettere il fatto che l’Inter la partita l’ha dominata in lungo e in largo contro un Cagliari che si è presentato al Meazza con lo schifosissimo atteggiamento tipico della provinciale italiana: difesa a oltranza con 8-10 uomini e attacchi casuali. Proprio da un tentativo del tutto fortuito nasce il gol della bandiera rossoblù, troppo poco però per evitare una sconfitta strameritata. Grave però rimane l’errore del guardalinee.
In serata lo show dell’incapacità arbitrale continua in Napoli-Lazio, arbitrata da Nicola Rizzoli di Modena, dove il solito guardalinee mal posizionato vede un fuorigioco del napoletano Maggio che non sta ne in cielo e ne in terra.
Maggio, in alto, è tenuto in gioco dal piazzamento sbagliato della difesa laziale
Peccato che il terzino azzurro sia partito due metri dietro l’ultimo uomo della difesa laziale con il compagno Cavani che si era disinteressato dall’azione rietrando dal fuorigioco in tempo. Il gol era regolare e andava convalidato, la partita finisce 0 a 0 e l’errore pesa come un macigno.
Nell’altro campo, in cui si gioca Fiorentina-Milan, Paolo Mazzoleni di Bergamo e i suoi assistenti la combinano davvero grossa.
Prima non vedono un evidentissimo tocco di mano di Behrami nell’area di rigore viola, poi annullano un gol regolarissimo al milanista Seedorf per un fuorigioco che non c’era, e questo solo per il primo tempo.
L'intervento scomposto e irregolare del giocatore viola
In mezzo alla difesa viola la posizione regolare di Seedorf
Nella ripresa l’ottimo giovane viola Nastasic trattiene Ibrahimovic al limite dell’area con lo svedese che sta involandosi in solitaria verso la porta, ancora nessun fischio, e il capolavoro in negativo lo si raggiunge quando sempre Nastasic trattiene vistosamente Pato, la maglia del brasiliano si allunga di 10cm ma Mazzoleni, in ottima posizione ed a gioco nemmeno troppo veloce, sorvola e fa proseguire.
La maglia bianca di Pato si allunga vistosamente: era rigore
Come se non bastasse anche ieri le terne arbitrali ci hanno messo del loro per rovinare lo spettacolo in campo.
Nel pomeriggio in Catania-Chievo Paolo Tagliavento di Terni, forse il peggior arbitro del gruppo, regala un rigore al Catania, penalty che però viene sprecato dai siciliani ma questo è solo l’ennesimo grave errore di questo direttore di gara.
In serata ancora un guardalinee si prende la scena. In Roma-Lecce è proprio l’assistente ad annullare un bellissimo quanto regolarissimo gol in rovesciata al giallorosso Daniel Osvaldo, proprio come un paio di giornate fa era successo a Meggiorini del Novara.
Tanti, troppi gli errori dei fischietti italiani nelle ultime giornate di campionato, il fatto che siano spalmati praticamente a danno e a favore bene o male di tutti è solo una magra consolazione e se la Serie A vuole ancora fregiarsi del titolo di torneo calcistico più bello e difficile del mondo questo pericoloso trend deve essere invertito.
Se le indicazioni della Uefa sono di non sventolare nel dubbio, gli assistenti devono seguirle queste stramaledette direttive; se i tocchi di mano in area sono tutti punibili con il penalty, questo stramaledetto rigore deve essere fischiato.
Se i tre punti rappresentano ipoteticamente una vetta che deve essere raggiunta da una delle due squadre, il direttore di gara dovrebbe solamente rimanere nell’ombra a verificare che vengano rispettate le regole e non rendersi protagonista nel solo modo in cui può farlo: sbagliando!
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