Se il test del DNA diventa superfluo

L’estate non è estate se gli ormoni non impazziscono. Coppie che scoppiano e ritorni di fiamma, corna dichiarate o paparazzate, tette nuove di zecca, pancioni presunti o reali, nascosti o ostentati.
Con tempismo perfetto, alla vigilia della partita della nazionale italiana contro la Germania, Raffaella Fico, ex fidanzata di Mario Balotelli, ha annunciato di essere incinta (da quattro mesi, ma non c’era fretta di rivelarlo) e di averlo comunicato telefonicamente al futuro padre, che sarebbe letteralmente impazzito di gioia. Sarebbe. Perché immediata è arrivata la risposta. Prima sul campo: una doppietta rabbiosa che ha steso gli avversari. Quindi, una nota ufficiale, nella quale il centravanti del Manchester City dichiara di essere intenzionato a chiedere la prova del DNA. Quando si dice la fiducia. E l’entusiasmo di fronte alla prospettiva di diventare padre.
A mio avviso, il test è superfluo. Se il nascituro – una volta messo piede fuori dal grembo materno – non avrà assestato un calcione sugli stinchi dell’ostetrica, dopo averla mandata a quel paese, Balotelli potrà tirare un sospiro di sollievo.