Io del caso Cucchi so soltanto ciò che ho letto su Wikipedia, e credo possa bastare.Provo a comprendere ciò che hanno provato e provano tutt'ora i famigliari di Stefano Cucchi, in particolar modo tento di mettermi nei panni di sua sorella che tra tutti è stata quella che si è mostrata maggiormente per difendere suo fratello e la sua memoria. Ma è comunque oggettivamente impossibile provare sulla propria pelle le emozioni che hanno provato queste persone, con la conseguenza inevitabile che i miei (nostri) commenti appariranno freddi e spiacevoli.Questa è una premessa a mio parere necessaria nonostante sia ovvia.Ma io del caso Cucchi continuo a sapere soltanto ciò che leggo su Wikipedia.Sorvolando sul motivo del suo arresto (spaccio di droga, nonostante non sia mai arrivato alla condanna), sorvolando anche sulle mille chiacchiere che abbiamo ascoltato in questi sei anni (la sorella Ilaria accusava le guardie penitenziarie di averlo massacrato, e il sindacato di polizia accusava lei di essere una bugiarda: chiacchiere, per l'appunto) io mi limito ad osservare che in Primo grado sono stati condannati dei medici e il primario dell'Ospedale Pertini. In Appello vengono invece assolti tutti. La Cassazione, invece, annulla parzialmente la precedente sentenza disponendo un nuovo giudizio per cinque dei sei medici. Questi sono i fatti, che piacciano all'opinione pubblica o no.Qualche giorno fa la sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, ha pubblicato su Facebook una foto di uno dei carabinieri indagati, ripreso in costume con pettorali e addominali in vista. Ha esposto la figura di un soggetto tutt'ora innocente al pubblico ludibrio e al qualunquismo da bar, con donne che si disperavano chiedendo come certi pericolosi elementi possano ancora esser liberi, e altri imbecilli ritardati che coglievano l'occasione per scagliarsi contro le forze dell'ordine. Ilaria Cucchi è uscita dal seminato e sta rischiando di mandare a cagare un lavoro che sta portando avanti da sei anni e che, piaccia o no, è importante.Lo è perché Stefano Cucchi è morto in un ospedale, in una struttura dello Stato, di cui conseguentemente lo Stato è responsabile, nonostante sia ovvio che la responsabilità penale è personale. Ma istituendo questo tribunale popolare in cui le sentenze vengono emesse da dei balordi del mondo social, dopo che l'autore del post gliele ha suggerite, la sorella di Stefano ha gettato un'ombra pesante sulla sua razionalità, sull'equità che in un modo o in un altro deve guidarla quando si appresta a chiedere che giustizia venga fatta. Avete presente i tribunali che vengono istituiti nel film "Il Cavaliere oscuro-il ritorno" dopo la presa di potere a Gotham da parte dell'esercito di Bane, del cattivo? Quei tribunali in cui il soggetto processato era già condannato e poteva decidere solo tra impiccagione ed esilio. A me, il post di Ilaria Cucchi, ha fatto tornare alla mente proprio quel tipo di tribunale. E il carabiniere ad oggi ancora innocente è stato presentato in giudizio già condannato, dandogli solo la possibilità di scegliere la propria fine. Pare abbia optato per l'esilio, corroso da una vergogna che non gli spetta.