Alla vigilia delle Europee le ultime elezioni amministrative in Francia rivelano due dati importanti:
- L'astensionismo tendenziale, che in Francia ha raggiunto valori record fra il 35 e il 38%;
- I duri colpi che i movimenti populisti di destra ancora sono in grado di assestare.
A livello nazionale il Front National di Marine Le Pen ottiene infatti il 5%: un dato rilevante soprattutto perché il partito di estrema destra si è presentato solo in 600 comuni su oltre 36mila. Duro colpo, quindi, per la gouche di François Hollande, "punita" dagli elettori. Si attesta infatti al 37% dietro il centrodestra che ottiene il 47.
L'onda blu d'ultradestra di Le Pen, l'euroscettismo e il nazionalismo crescente, rappresentano tutti buoni spunti con cui l'UE dovrebbe finalmente imparare a confrontarsi per reagire e migliorare.
Se, come afferma Libération, Francois Hollande deve trarre le conclusioni da un risultato elettorale che è chiaramente indirizzato a lui, stessa cosa dovranno fare i progressisti europei di fronte all'ultranazionalismo crescente.
"Faremo abbassare le tasse in tutte le città gestite da noi" ha affermato Le Pen. "È un'emergenza, perché i francesi non possono più gestire una situazione del genere".
Se le politiche progressiste arrivano da movimenti di non-politica, Barroso, grande sostenitore della politica d'austerità, come intende provvedere? Ma soprattutto - e fatto rilevante - riuscirà l'S&D a reagire compatto?