Magazine Diario personale

Se la montagna non va a Maometto…

Creato il 18 dicembre 2015 da Povna @povna

Se qualcuno avesse un dubbio sul giudizio da dare alla riforma Renzi, la cosiddetta (mai etichetta fu più adatta a diagnosticare una antifrasi) “buona scuola”, basterebbe una, nemmeno troppo accurata, osservazione di quanto è successo in questo primo trimestre nei diversi istituti del regno, dove – a seguito del più gigantesco e ignobile ope legis consumato nella pubblica istruzione negli ultimi trent’anni – superata la fase 0, A, B e infine pure la C (a seconda della posizione in graduatoria e di qualche rapsodica scelta di interesse) un esercito gioioso (solo nella scuola della ‘povna i neo-assunti sono 45) di freschi immessi in ruolo si è riversato nelle patrie scuole. I risultati sono stati articolati, a seconda di indirizzi, esigenze, comunità accogliente e capacità del dirigente, ma una caratteristica per lo meno, a giudicare dalla statistica spannometrica approntata dalla ‘povna (condotta su cinque regioni diverse), sembra regnare per tutti sovrana: vale a dire la non professionalità media (molto spesso condita da insipienza) che manifestano i nuovi colleghi inseriti nel contesto. Forti di una età media pari, se non maggiore, di quella ‘povna (e anche per quelle materie, come matematica, inglese, o appunto lettere, per le quali se si è della leva sua ci sono state più e più occasioni nel passato per guadagnarsi il posto in maniera degna e meritevole), si sono insediati nei consigli di classe come topi nel formaggio, ricoprendoli, quando è andata bene, di banalità costanti, così come di noia siderale.
Ma, di solito, è andata peggio. Perché quando si immette di ruolo per ope legis, per prassi si ramazza il fondo, e sul fondo, altrettanto di consueto, ci stanno persone che per ottime ragioni non avevano ottenuto quel posto, e dunque quando vengono chiamate alla battaglia rivelano, nemmeno troppo lentamente, tutte le loro tare di conoscenza e caratteriali.
Non ha fatto eccezione la scuola della ‘povna, e in particolare i suoi consigli di classe, nei quali l’andata in pensione di Voglio-la-mamma unita al trasferimento di Patty Albione sono arrivate, rispettivamente per Matematica e Inglese, Inetta e la Leonessa: tutte e due incapaci (sia nella loro materia, sia come insegnanti), triste una, proterva la seconda, hanno gettato lo scompiglio sia tra i Mowgli, sia nelle Giovani Marmotte. E, se per gli Esploratori la presenza degli ingegneri e dei due vicepresidi in consiglio (nonché, sia detto, il coordinamento molto sobrio, ma capillare della ‘povna) hanno agito da parziali correttivi, almeno ad arginare la lamentosità querula, invece tra i Mowgli il coordinamento volonteroso, ma alla fine inefficace di Mickey Mouse ha finito per rilanciare, invece che sedare, le dinamiche, portando il clima del consiglio a conseguenze esponenziali.
Ne fa le spese, soprattutto (oltre che la povera classe, sommersa da note disciplinari imbarazzanti del tipo: “Pippo mangia la mela”, che alla ‘povna ricordano quelle dell’indimenticato professore Max Gazzè al tempo del primo anno dei Merry Men e dei Pesci), la gestione collegiale del consiglio tutto, che oramai passa per una mailing list che, nata per comunicazioni referenziali, tende sempre di più alla modalità ‘auto-aiuto’ tipica dei gruppi-mamme su whatsapp.
Così, dopo tre mesi di delirio, quando, il giorno dopo gli scrutini, la mailing-list si esibisce in una nuova spirale dell’assurdo, la ‘povna prende una decisione. Ieri mattina, dopo averne discusso con gli Amicolleghi, prende il treno un’ora prima, arriva a scuola, e conferisce prima con Esagono e poi col collega di Diritto Perry Mason, per capire se sia il caso di avvertire Barbie (come fu appunto ai tempi di Max Gazzè). Contrariamente alle sue previsioni, sia Perry Mason, sia soprattutto Esagono (della cui calma intelligenza la ‘povna si fida quasi ciecamente), le danno il via libera. La ‘povna a quel punto vola in classe, rasserenata ma non tranquilla (si tratta pur sempre di un’azione delicata); e poi la mattina corre via in un lampo, e c’è da organizzare la festa della scuola.
Così, sul colmo delle 12, Barbie fa il suo ingresso nell’atrio, con un’ora di anticipo sull’orario dell’annunciato pranzo.
“Che fortuna, volevo proprio lei, professoressa ‘povna: ho dato un occhio alle pagelle”.
“Mi dica, preside”.
“C’è qualcosa che non va nella classe dei Mowgli” – e mostra alla ‘povna un post-it giallo.
Sopra, sottolineati, ci sono i nomi di Leonessa e Inetta. E poi un’aggiunta in corsivo: “Prendere provvedimenti, con urgenza”.
La ‘povna, una volta di più, sorride, grata, allo sceneggiatore.


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