Capitolo IV
Devo fare una piccola confessione. Inizialmente avevo pensato di scrivere un articolo sui piromani. Poi, andando avanti, questo articolo non solo ha toccato i piromani, ma anche la natura, l'infanzia degli anni '90 e quella di oggi...Insomma, si è allargato notevolmente. E' il risultato di ciò che può uscire parlando della natura: ricordi, lacrime, divertimento...
La natura non ci ha offerto solo divertimento, ma anche momenti di riflessione e organizzazione. E questi momenti di “ riflessione ” avvenivano sotto la pianta d'acero di G.C.:
ACERO: << Io nel gioco ero importante solo per il nascondino. Chi si nascondeva dietro di me, riusciva a mimetizzarsi bene, poteva fare tana tranquillamente, altrimenti era fregato. Io per voi sono stato importante anche per altre cose.Io ero il vostro “ Quartier Generale ”. Qui vi riposavate, parlavate tranquillamente, decidevate cosa fare a Natale, a Pasqua...>>.
Nel nostro quartiere ci sono 2 panchine. Ma noi, abbiamo preferito più l'acero che le panchine.
Questo viaggio nel passato sta ormai volgendo alla conclusione. E desidero concluderlo con l'ippocastano, l'albero di fianco casa mia, la pianta da cui per anni sono iniziate tutte le nostre partite a nascondino:
IPPOCASTANO: << Quando decidevate di giocare a nascondino, allora sapevo già che toccava anche a me. Io non dovevo ne contare, ne nascondermi. Dovevo accogliere le braccia di colui che chiudeva gli occhi e doveva contare. Conta, PIANO-FORTE-FLASH allo sfortunato a cui toccava contare e poi “ via! A nascondersi! ”. Per anni ho visto correre e nascondervi. Mi ricordo anche i presepi che qui davanti a me avete fatto per anni. Oramai siete cresciuti. E a rappresentare tutta la vita che c'era siamo rimasti solo noi alberi >>.
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