E dunque, l'altro giorno mi è capitato di dover partecipare a un incontro - nell'ambito del bel Festival del giallo di Pistoia - su un tema a cui avevo la terribile (e fondata) sensazione di essere decisamente impreparato: pensate, il giallo tra cronaca e storia. Tema ostico di per se stesso, mica solo un problema mio.
Ci ho pensato a lungo senza ricavarne molto. Per fortuna che le parole aiutano. Intendo le parole che arrivano da lontano. Le etimologie.
La parola storia, per esempio: deriva da una radice indoeuropea che sta per "vedere", "sapere". Nel greco antico ἱστορία indica la conoscenza raggiunta tramite la ricerca, tramite la fatica dell'indagine. La parola ἵστωρ rimanda all'uomo saggio, al testimone, al giudice.
Storia, insomma, significa non solo ciò che è accaduto, ma anche l'indagine su ciò che è accaduto e il racconto di ciò che è accaduto.
Beh, messa così, tutto mi sembra più familiare. Il giallo sarà anche opera di fantasia, ma ha le sue sintonie con l'operare dello storico. Il crimine - del resto quasi tutta la storia è storia dei suoi crimini - e poi il ristabilimento dell'ordine spezzato dal crimine tramite la ricerca di verità, il racconto di verità.
Selezionare fatti importanti, scartare quelli irrilevanti. Individuare indizi e farli parlare. Dare un senso.
Ecco, ora mi torna un po' di più.