Se “La vita in diretta” da Sanremo dirime sul prossimo Ministro dell’Economia. E aridatece Toto Cutugno, santo-subito!

Creato il 20 febbraio 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

di Rina Brundu. Per molti aspetti è come se durante le concitate giornate che precedono la mitica “notte degli Oscar” i presentatori di punta dei maggiori network televisivi americani si trasferissero tutti nei luoghi dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences e poi, da quel luogo, discutessero con mediterranea vivacità sul destino ultimo dell’amministrazione Obama. Ma, non contenti, invitassero Oprah Winfrey a dirimere sullo stesso argomento giù giù fino ad estendere la stessa cortesia alla portinaia del condominio che tanto tutto fa notizia. E tutti hanno un’opinione.

Fantascienza, naturalmente! Robe che l’immortale Gene Roddenberry non sarebbe riuscito a fare esistere con la necessaria credibilità neppure nel lontano e diverso universo “cardassiano”. Fortuna che dove avrebbe fallito quel genio visionario c’è invece riuscito il traguardante Franco di Mare con il suo “La Vita in Diretta” in diretta dal teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo. È infatti grazie a questo mezzo miracolo italiano che il fausto abbonato-RAI può godersi l’offerta speciale 3X2, pardon 2X1, composta da tutto-il-gossip sulla manifestazione canora dell’anno e da tutto-il-gossip sull’ennesima crisi politica de noantri (toto-vincitori dell’una e dell’altra tenzone compresi). Insomma, una prelibatezza mediatica.

Che poi la trasmissione è fatta in casa è ha il sapore d’altri tempi! C’è Giletti vestito casual, trendy e renziano, spaparanzato sul divano come fosse a casa sua; c’è quell’esperto di criminologia tanto amato da Vespa che pontifica sui futuri problemi del futuro governo in collegamento esterno, e ci sono tutta un’altra serie di “esperti” e opinionisti accomodati in studio che dirimono con una sicumera da fare invidia a Ed Witten quando nel 1995 durante la conferenza dei fisici teorici organizzata dalla University of Southern California smontò pezzo per pezzo e ricompose a sua immagine e somiglianza la nefasta teoria delle stringhe. Stasera costoro però mi hanno veramente sorpreso: in meno di venti minuti sono riusciti a fare, disfare, finanche a seppellire il futuro governo Renzi sotto le sue stesse ceneri come un’improbabile araba-fenice risorta prima ancora di essere diventata cenere.

Diceva Churchill:“Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre”, ma mi domando cosa avrebbe cogitato se ci avesse visto discutere sulla bontà del governo che dovrebbe traghettarci fuori dalle nefandezze della congiuntura economica più disastrosa di sempre a ritmo di “sono solo canzonette”.

Che poi – considerando la performance faziana e sanremese 2014 – anche le nostre beneamate canzonette sembrano appartenere ormai al realm del fantascientifico roddenberriano. Qui lo scrivo e qui lo nego: aridatece Toto Cutugno, santo-subito!

Featured image, Winston Churchill.

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