Lo so. Delle elezioni non ne potete più. E invece eccomi qua con la mia prima “lettura da seggio”. Se mi chiami mollo tutto… però chiamami di Albert Espinosa. Letto su kindle e spalmato su tessera elettorale.
E, pur se scegliendo col metodo del casaccio, non è andata malissimo: questo romanzo ha il vantaggio dei capitoli brevi, piccoli. E di una scrittura semplice e tenera, che non richiedeva lo sforzo di una fronte aggrottata, ma solo un po’ di lievità di carattere per immergersi nel suo tono quasi favolistico.
Così nelle tensioni delle ore politiche e nella noia delle ore morte, trascorse a evitare chiacchiere inutili e represse con un presidente sgarbatissimo, ho lasciato che questa storia mi prendesse. Non tanto, ché non è un Gran Romanzo, né si accorda molto ai miei gusti personali: troppo favolistico e alla ricerca di un senso nella vita, quando a me piace serrare tra le dita il realismo, anche un po’ cinico e stronzo e cafone, o al massimo il surrealismo, che lascia intravedere ma non troppo.
Ma mi ha presa quel che basta perché mi stendesse un po’ i nervi e la pancia. Che poi, anche se non molti lo sanno, è in parte la stessa cosa. E il centro nervoso che ho nella pancia spesso mi gestisce più che quello sul collo.
E’ una storia quasi di microstorie. Frammenti di ricordi che partono dal presente e poi ad esso ci riportano. Un presente in cui Dani ha appena visto la propria storia finire, e sta per salire su un aereo e inseguire un bambino scomparso: perché è questo che fa di mestiere, cercare bambini scomparsi. Pian piano scopriamo la sua vita. Incontri emblematici e successioni di eventi spesso improbabili. Dolori, malattie. Un po’ dell’autore.
E’ una scrittura semplice e non troppo impegnativa, e così è la lettura di questo romanzo. A molti probabilmente sono piaciuti di più alcuni passaggi sul senso della vita, roba alla Coehlo che ho faticato a digerire (insomma, la pappardella buonista ed esistenziale, in cui ci sono parole come anima e compagnia bella). Anche le coincidenza della vita che sembran guidare la narrazione, soprattutto nel finale (piuttosto affrettato) mi han fatto arricciare il naso.
Se mi chiami mollo tutto… però chiamami lo tengo in buona per la mia pancia distesa, che non si butta mai via. Per un paio di dettagli nascosti tra le righe. E per il titolo.
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Titolo: Se mi chiami mollo tutto… però chiamami
Autore: Albert Espinosa
Editore: Salani
Collana: Romanzi
Anno: 2012
188 pagine13,50 euro (brossura)