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Se mi fa ancora compagnia la vita agra di Bianciardi

Creato il 17 dicembre 2012 da Paciampi
Se mi fa ancora compagnia la vita agra di BianciardiAvrebbe compiuto 90 anni proprio in questi giorni e non mi sembra nemmeno vero, sarà che le parole che ho raccolto sulle sue pagine è come se avessero sempre riguardato la mia vita, il mio tempo.
Luciano Bianciardi, per quanto mi riguarda, è più di uno scrittore amato - ovvio, se di tanto in tanto, e non solo per sfizio, ho perfino adoperato lo pseudonimo di Paolo Bianciardi. L'affetto che gli riservo è quello che potrei avere per un vecchio compagno di università con cui tante volte ho tirato tardi, tra birre e chiacchiere. Un compagno che se n'è andato via troppo presto, ma che in qualche modo è rimasto al mio fianco.
 Pensare che Luciano l'ho conosciuto in ritardo e per vie traverse, come in realtà succede per molte delle migliori amicizie. Non su un suo libro, ma grazie a una splendida biografia, Vita agra di un anarchico, di Pino Corrias: la storia di una vita che sa farsi romanzo e di un mondo colto nel passaggio da un'epoca all'altra. Biografia ma anche poesia metropolitana con sottofondo musicale da scegliere a piacimento tra il jazz di Charlie Parker e le canzoni di Enzo Iannacci.
Da qualche tempo è uscita una nuova edizione del libro di Corrias, con queste righe in introduzione:

Il mio viaggio cominciò per caso a Milano, da un nome che condusse a un libro su una bancarella e poi a uno spiraglio. Lo spiraglio rivelò un mondo. Il mondo di Luciano Bianciardi che si era dissolto tra libri introvabili, amici dispersi, racconti mai narrati. E da quel mondo riemerse la sua avventura che ne intrecciava tante altre....
Un titolo, un volto, una corrispondenza dell'anima.... a volte comincia così e dura una vita: è il bello dei libri, di alcuni libri.
 E ancora mi rimane il sapore di quella vita agra, ancora accompagno Luciano Bianciardi, lo scrittore di provincia, anzi della Maremma Far West di Italia, che sbarcò giovane e anarchico nella Milano che stava diventando Milano.
Ancora mi emoziona la sua storia di genio e spreco, di libertà e malinconia, di lucidità e nebbia alcolica, solitudine rumorosa che fa bene tenersi vicino al cuore.

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