se Montaigne avesse avuto un blog….
Mi è capitato più volte che un libro della mia biblioteca mi balzasse agli occhi, magari uno che ho letto da tempo… o studiato… E più volte mi è capitato di aprirlo ad una pagina qualsiasi e aver ritrovato emozioni, immagini anche sapori come se fosse la prima volta… Oppure che mi accendesse nella mente un’idea totalmente diversa dall’originale…
“Questo, lettore, è un libro sincero.Ti avverte fin dall’inizio che non mi sono proposto, con esso, alcun fine, se non domestico e privato.Non ho tenuto in nessuna considerazione né il tuo vantaggio né la mia gloria. Le mie forze non sono sufficienti per un tale proposito. L’ho dedicato alla privata utilità dei miei parenti e amici: affinchè dopo avermi perduto ( come toccherà loro ben presto) possano ritrovarvi alcuni tratti delle mie qualità e dei miei umori, e con questo nutrano più intera e viva la conoscenza che hanno avuto di me. Se l’ho avessi scritto per procacciarmi il favore della gente, mi sarei adornato meglio e mi presenterei con atteggiamento studiato. Voglio che mi si veda qui nel mio modo d’essere semplice, naturale e consueto, senza affettazione né artificio: perchè è me stesso che dipingo. Si leggeranno qui i miei difetti presi sul vivo e la mia immagine naturale, per quanto me lo ha permesso il rispetto pubblico. Chè se mi fossi trovato tra quei popoli che si dice vivano ancora nella dolce libertà delle primitive leggi della natura, ti assicuro che ben volentieri mi sarei qui dipinto per intero, e tutto nudo. Così , lettore, sono io stesso la materia del mio libro : non c’è ragione che tu spenda il tuo tempo su un argomento tanto frivolo e vano. Addio, dunque; da Montaigne, il primo di marzo millecinquecentottanta.”
Questa è l’introduzione dei celebri “ Essais “ di Michel Eyquem de Montaigne più conosciuto con il semplice appellativo di Montaigne, filosofo, scrittore e politico francese del ’500.
Adattissima alla voce “ about me “ o “ chi sono” in un blog.
Il termine Essais vuol dire assaggi, sperimentazioni, ricerche, esperienze. Sono le riflessioni personali dell’autore sul mondo e su se stesso, e delinea un campo di conoscenze nel quale egli sperimenta il proprio pensiero e lo mette alla prova. Non esiste un disegno unitario, è un susseguirsi di pensieri, di associazioni di idee, di argomenti che spaziano dalla letteratura alla politica, alla morale,alla filosofia; suggerimenti ad arricchire la conoscenza, spunti ad approfondire..
Non è forse questa la materia di un blog?
ll meditare, il filosofare è inteso da Montaigne come un continuo sperimentare se stessi, un continuo riferimento a se stessi.Montaigne nei suoi Essais mira alla conoscenza dell’uomo a partire dalla conoscenza di se stesso. Nella prefazione alla sua opera scrive: “Sono io stesso la materia del mio libro”.
Un blog non nasce proprio dall’ esigenza dell’autore blogger di comunicare e riflettere soprattutto sulle proprie opinioni?
Montaigne sfida il lettore alla ricerca della conoscenza di sé, dell’ approccio strettamente personale di ogni essere umano con la “realtà circostante “ perchè “ciascuno reca in sé la forma intera della condizione umana”.
“Io racconto un uomo particolare (me stesso) Ogni cosa nel mondo è in continuo movimento e cambiamento. Perciò: io, che faccio parte del mondo, sono in continuo movimento, e la mia narrazione, che si vuole adattare al suo oggetto, è altrettanto mutevole.”
un blog è in continuo arricchimento ed evoluzione, segue il pensiero del blogger senza limiti di tempo e di spazio…
“Ognuno può aver parte alla commedia e rappresentare un personaggio onesto sulla scena; ma di dentro e nel suo petto, dove tutto ci è permesso, dove tutto è nascosto, mantenersi in regola qui, questo è il punto (…) Noialtri soprattutto, che viviamo una vita privata che è nota solo a noi stessi, dobbiamo aver stabilito un modello nell’intimo, al quale confrontare le nostre azioni (…) Io ho le mie leggi e il mio tribunale per giudicare di me.”
Non ci sono forse nel mondo dei blogs regole implicite di rispetto, lealtà ed etica?
“ Nessun intelletto generoso si ferma su se stesso: aspira sempre ad altro e va al di là delle proprie forze; ha slanci che oltrepassano le sue possibilità; se non avanza e non si affretta e non indietreggia e non si urta, è vivo soltanto a metà; le sue indagini sono senza limite, e senza forme; il suo alimento è stupore, caccia, ambiguità.”
L’interlocutore è il web e solo chi è in sintonia con il blogger legge i suoi articoli e talvolta li commenta…
“Io che mi spio più da vicino, che ho gli occhi incessantemente tesi su me stesso, a malapena oserei dire la vanità e la debolezza che trovo in me. (…) se la salute mi ride e la serenità di una bella giornata, eccomi amabile: se ho un callo che mi fa dolere l’alluce, eccomi corrucciato, stizzoso e intrattabile… Ora mi va di far tutto, ora niente; quello che mi fa piacere in questo momento, talvolta mi sarà penoso.”
Scrivere un post e pubblicarlo non dipende forse dal nostro stato d’animo del momento?
questi sono solo alcuni dei molti spunti che mi hanno fatto pensare che….
Se al tempo di Montaigne ci fosse stato il web , lui sarebbe stato sicuramente un blogger…..