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di Lukas e Angelica di Shinra. “Ciao Goethe, ti saluto, benvenuto. Qui puoi ammirare relitti di capannoni e fabbriche abbandonate. No, non per altre invasioni barbariche, tranquillo.
Qui più avanti troverai mari inquinati e città in debito o proprio senza soldi nelle casse. Queste prossime cose non ci far caso: si tratta soltanto di una terra avvelenata e radioattiva. Basta che bevi solo acqua imbottigliata e non mangi niente di qui.
Adesso invece eccoti il nostro orgoglio: Pompei. Si, non fare il pignolo. Non fare caso a queste erbacce, spazzatura, mura cadute di recente e aree bloccate. Che vuoi che sia? Non ci fa caso nessuno. Ora piuttosto lasciami presentarti un po’ di gente: lui è l’uomo che brucia. Quest’altro è l’impiccato. Loro sono i nuovi senza tetto, i nuovi lavoratori che lavorano per niente, e quelli che lavorano 15 o 18 ore al giorno.”
E chi è il cattivo? Noi, i nostri rappresentati, o i nostri vicini? (Penso però che i nostri rappresentati a priori dovrebbero rappresentarci un po’ meglio….).
Feature image, il favorito degli dei, Goethe.
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