Se ne va a 93 anni Oscar Luigi Scalfato, presidente emerito della Repubblica. Scalfaro, Magistrato, è stato capo dello Stato dal 1992 al 1999 e prima della nomina al Quirinale è stato ininterrottamente deputato per l’intera stora repubblicana, a partire dal primo Parlamento repubblicano eletto nel 1948 e, prima ancora, dall’assemblea Costituente del 1946. Più volte ministro, da senatore a vita ha aderito al Partito democratico. Così come era successo a due altri suoi predecessori, Pertini e De Nicola, ha ricoperto anche le altre due principali cariche dello Stato, ovvero la presidenza del Senato, seppure in via provvisoria all’inizio della XV legislatura, e quella della Camera. Scalfaro, nonostante le sue origini nobili, spende il suo massimo impegno nella costruzione della Repubblica ed infatti immediatamente dopo il 25 aprile 1945 fece richiesta per entrare nelle Corti d’Assise straordinarie, istituite con giuristi volontari il 22 aprile (per una prevista durata di sei mesi) su richiesta degli angloamericani per porre un freno ai processi sommari del dopoguerra contro i fascisti, talora degenerati in veri e propri linciaggi. Scalfaro dal primo maggio 1945 fu «consulente tecnico giuridico» del Tribunale d’emergenza di Novara, definito da Scalfaro stesso «un tribunale militare di partigiani», successivamente, quando le Corti di Assise speciali di Novara si trovarono con una quantità insufficiente di magistrati, Scalfaro si trovò a rivestirvi anche il ruolo di pubblico ministero.
Nel luglio 1945 sostenne con altri due colleghi la pubblica accusa al processo che vedeva imputati per «collaborazione con il tedesco invasore» l’ex prefetto di Novara Enrico Vezzalini e i militi Arturo Missiato, Domenico Ricci, Salvatore Santoro, Giovanni Zeno e Raffaele Infante. Dopo tre giorni di dibattimento venne chiesta per i sei la condanna a morte, eseguita il 23 settembre successivo: i condannati non vennero uccisi alla prima maldestra raffica dell’inesperto plotone di esecuzione e sui corpi si accanì poi un gruppo di donne. Durante i mandati nei tribunali speciali Scalfaro commina diverse pene capitali ma sarà egli stesso che da membro dell’Assemblea Costituente Scalfaro si impegnò successivamente affinché fosse eliminata la pena di morte dalle leggi della Repubblica Italiana.
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