Se nel 2012 aprirai un blog

Da Marcofre

Sono tante le raccomandazioni che si trovano in giro, e che si leggono con attenzione quando si sceglie un bel dì di aprirne uno. E il nuovo anno potrebbe indurre qualcuno a rompere gli indugi e a cimentarsi con questa forma di condivisione. Lo so, è ripartito il gioco de “Il blog è morto, adesso che si fa?”, e qualcuno dichiara di conoscere causa e ora esatta del decesso.

Siccome sono utente di Apple da molti anni, ho una certa dimestichezza con questi discorsi. La società di Cupertino è data per spacciata praticamente ogni anno. Adesso che uno dei suoi fondatori è passato a miglior vita, c’è da scommettere che si ricomincerà con maggior vigore a prevederne la morte. Ma sto divagando…

Qualunque sia la piattaforma che si sceglierà (WordPress; Blogger), per come la vedo io gli unici risultati apprezzabili si ottengono col tempo, e con contenuti interessanti. Il resto sono chiacchiere, fumo, fuffa.

Detto questo, ecco il mio banale elenco. Niente di eccezionale, come si vede: si tratta di una serie di consigli il cui scopo è indurre il futuro blogger a conservare freschezza, semplicità, e i piedi ben piantati per terra. Pronti? Via:

  • Nessun obbligo. Se decidi di aprire un blog, evita di considerarlo un dovere, o peggio un compito affidato dagli Dei dell’Olimpo per portare legge e ordine nella babele della Rete. Il Web non è quello strano territorio che merita l’etichetta “Hic sunt leones“. Non sono tutte rose e fiori, ma non è la cloaca che molti dipingono.
  • Usa la tua testa. Ammesso che tu ne abbia una, e non è detto, cerca di usarla. Sarebbe imbarazzante un giorno, diciamo tra 60 anni, riconsegnarla intonsa. Eppure sulla Rete sono tanti coloro che paiono impegnati in maniera spasmodica a usare ogni estremità del corpo umano, comprese eventuali frattaglie, tranne quella protuberanza sopra il collo. Ed è un peccato.
  • Le regole del gioco. Mai sentito parlare di Netiquette? Lo so, non esiste alcun obbligo di legge che imponga al singolo di seguirla, e in tanti vivono felici e beati infischiandosene. Domanda secca: è preferibile essere Principe dei quaquaraquà, o una persona?
  • Numero di visitatori. Buona parte delle dritte a proposito di blog, hanno come obiettivo questo: raggiungere nel più breve tempo possibile un enorme numero di visitatori. I guru del Web sfoderano un’infinità di strategie per conseguire questo scopo. Ho una notizia al riguardo: questa è la Rete non la televisione. Non devi dimostrare agli sponsor quanto pubblico hai perché essi si decidano a investire. È il tuo blog, che parla della tua passione. Sei libero da vincoli, obblighi e tutele. Cosa vuoi di più?
  • La moda del momento. Altro consiglio dei guru ripetuto sino allo sfinimento (e io pure mi ripeto): segui il vento e usalo a tuo favore. Se tutti parlano di un libro parlane pure tu. Qui occorre fare una distinzione però. Se hai qualcosa da dire, scrivi e pubblica; se invece rimastichi concetti già detti e ridetti, lascia perdere.
    Buona parte della Rete funziona così: una sfiancante serie di post che propalano il bla bla bla. Il silenzio spesso è salutare: per te, e per i tuoi lettori.
  • Il design. Il miglior design si chiama qualità.
  • Qualità. Se non sai di che cosa si tratti, hai un problema serio. Per (tua) fortuna è possibile imparare, ma occorre disciplina, determinazione e tempo. Il blog può aspettare, e male che vada avrai imparato un mucchio di cose che potrai persino impiegare in ambiti distanti dal Web. Certo, è più facile giocare al ribasso, accontentarsi. Se pensi di valere così poco…

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