- Sarò anche lontano dalla famiglia e dagli amici milanesi, ma almeno non mi sono innamorata di un pirla (con tutto il rispetto per la categoria, s’intende), e Boston è senz’altro meglio di Cusano Milanino, o Tirana
- Ho comunque tanti ricordi che mi fanno molto ridere, come quando venni invitata a casa della madre di Dan per un tea party. La tavola era coperta con una tovaglia bianca di lino, sulla quale c’era un set da té elegante che sembrava di essere a Londra alle cinque. I biscotti erano stati fatti in casa dalla madre di Dan, un genio in cucina. Gli ospiti, tutti di una certa età, avevano accenti esotici e dottorati da Yale e Harvard, e chiacchieravano pacatamente tenendo in una mano il biscotto e nell’altra la tazzina. Io mi sedetti di fianco alla mamma di Dan, che quel giorno era elegantissima. “How are you?”, le chiesi con un bel sorriso. “Se proprio vuoi saperlo ho l’emorroidi”, mi rispose senza batter ciglio. Era una donna sincera, quello si.
- Dovrei appendermi in camera delle foto dei famosi bambini del Biafra la cui sfiga, a detta di mia madre, è in parte colpa mia, per non aver finito i broccoli e il fegato alla veneziana da piccola.
- Poi chiamo mia sorella Anna che mi fa ridere
- Nel frattempo faccio dodici bucati, li piego bene e li metto via, che il tempo vola.
- Avrei potuto nascere in una famiglia con un padre normale, longevo ma normale; o in una famiglia in cui lui è nell’esercito, o lei è tossica (dentro)
- Avrei potuto sentire la chiamata del Signore a dodci anni e vivere in un monastero di suore di clausura
- Avrei potuto scoprire che la mia passione è il punto croce e che non vado a letto se la casa non è in ordine
- Avrei potuto nascere a Kabul
- Avrei potuto nascere maschio
- Almeno non sono (ancora) vegetariana
- Almeno non sono ancora in menopausa e la minigonna mi sta bene
- Si, è vero, ho un figlio handicappato grave, ma almeno so che non si drogherà mai e non mi dirà mai una palla
- Potrei appassionarmi di golf, o di gare di pesca, o di bridge, e invece ancora niente
- Potrei essere di destra, e aver votato Berlusconi perché guarda lui dov’è arrivato, e poi è carismatico
Insomma, esco dalla doccia dieci minuti dopo, con la pelle rossa dall’acqua troppo calda, sono molle come un fico ma ringalluzzita, in qualche modo. Mi guardo e mi dico, guarda che gnocca: sono anche dimagrita, malgrado i pranzetti a base di pane e Nutella.
Vado in camera e mi vesto, ballando sulle note di Bartali.