Magazine Diario personale

Se non ci sei, dillo.

Creato il 24 giugno 2014 da Wummina @womenusersman
Già.
E non mi venire a dire che si capisce, perché magari sì, hai ragione e si capisce, visto che non scrivi, non rispondi, non chiami e latiti, ma magari no, perché là fuori ci può essere qualcuno che ancora ti aspetta. Magari solo ogni tanto, magari una volta ogni morte di papa. O magari no. Magari pensa tu abbia da fare e anche se ce l'hai davvero, lo sappiamo tutti che non è per quello. Tutti, tranne uno. 
Qualunque sia (o chiunque sia) il motivo per cui ti sei allontanato, on the other side of the river c'è qualcuno a cui devi uno straccio di spiegazione.
Perché?
Perché è così che fanno, i grandi. Si parlano, i grandi. Si spiegano. Si mettono seduti intorno a un tavolo e se la raccontano. Senza tanti giri di parole.
Sono i piccoli (esseri umani, cuori e cervelli) che fan finta di niente e si vaporizzano nell'etere senza una parola.
Se c'è stato qualcosa, qualunque cosa, che ora non c'è più, magari da un sacco di tempo o magari da pochi minuti, non occorre tirare in ballo Majakovskij, che fa tanto tragedia e sconforto nero. Basta andar via diretti. Meglio se dal vivo. 
Chiama chi devi chiamare. Proponi un aperitivo. Mantieni una faccia seria, ma non funerea e vai al sodo, partendo con un "Hai ragione tu" e proseguendo con una spiegazione il più semplice possibile.
Se chi hai davanti una volta ti piaceva da morire, capirà. E smetterà di arrovellarsi i pensieri su di te, su quello che fai, se e quando e quanto chiamarti e come lasciarti il tuo spazio senza passare per menefreghista.
E anche se senti solo il 50% della responsabilità di quello che hai appena detto, sappi che comunque tu la metta, ne hai di più. A prescindere.
Quando poi hai finito, alzati, paga l'aperitivo e fai come Baglioni.

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