Se non ora quando, e poi?

Ho partecipato con entusiasmo alla manifestazione di Domenica 13 Febbraio promossa dall'Associazione "Se non ora, quando? ( qui. la cronaca della giornata).
Mi sono emozionata quando mi sono ritrovata letteralmente sommersa dalla folla cittadina, che scendeva in piazza per manifestare il proprio sdegno, che cantava e si raccontava, che voleva dimostrare che la Berenice dei giusti non è stata sepolta e che ha ancora la forza di rialzarsi.
Ho gioito nel sentire e vedere la mia città, la mia Napoli, unita, allegra, vivace e creativa come solo lei sa essere e lo era anche se in quella occasione non era stata vinta nessuna partita di calcio.
Sono stata pervasa da un senso di ottimismo e speranza, mi sentivo carica, capita perchè non ero stata additata mentre sfilavo per le strade della mia città come una nullafacente, come una che avesse tempo da perdere, ma sono stata al contrario applaudita e capita...
ed ora?
Cos'è tutto questo silenzio?
Perchè non si continua ad urlare, a manifestare la propria rabbia, a raccontarsi le proprie storie?
... Sono il silenzio, la sottomissione, l'omertà che ci uccidono, se siamo consapevoli del fatto che ci stanno uccidendo lentamente, da dentro, facendoci perdere ogni speranza per il futuro, ogni capacità di rialzarci perchè, perchè non lo manifestiamo ogni giorno come abbiamo fatto in quella magica domenica di Febbraio?