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The Help
(Usa 2011)Regia: Tate TaylorCast: Emma Stone, ViolaDavis, Bryce Dallas Howard, Octavia Spencer, Jessica Chastain, Allison Janney,Anna Camp, Ahna O’Reilly, Mike Vogel, Chris Lowell, Sissy Spacek, MarySteenburgen, Nelsan Ellis, Ashley JohnsonGenere: blackSe ti piace guarda anche: Il colore viola, The Blind Side, Hart ofDixie, Pan Am, Mad Men, Downton AbbeyUscita italiana prevista:17 febbraio 2012
The Help fa parte di unacategoria di film che di solito non apprezzo per nulla.I film ruffiani.Se c’è però una cosa chequesta pellicola insegna sopra a ogni altra è quella di andare oltre lecategorie. E così ho seguito il buon esempio e ho superato il fatto che sia unfilm ruffiano. Perché lo è. La storia che racconta infatti non può non smuoverequalcosa dentro, per lo meno in chi crede a determinati valori di uguaglianzadi tutte le persone, indipendentemente dal colore della loro pelle.Che poi sull’uguaglianzasi potrebbe aprire una lunga parentesi, visto che tutte le persone sono unichee quindi diverse una dall’altra, ma comunque non andiamo a impelagarci in undiscorso troppo complesso e cerchiamo di rimanere dentro i binari del film.Anche se ogni volta faccio fatica a rimanerci dentro, maledetti binari!
La storia, per dirla brevee non svelarvi troppo, è tratta dal romanzo best-seller del 2009 di KathrynStockett ed è quella di una giovane giornalista (Emma Stone: sì sì sì un filmin più per adorarla) che decide di dar voce a chi una voce non l’ha mai avuta.Se non in chiesa per cantare nel coro gospel. La giornalista Emma Stone vuoleinfatti realizzare un libro basato sui racconti e le testimonianze delle donnedi colore che fanno le domestiche e allevano i figli delle donne bianche ricche (proprio come accaduto a lei e alla stessa scrittrice Stockett),in un paesino del Sud degli Stati Uniti negli anni ’60, prima del periodo dellelotte per i diritti civili dei neri e in un clima ancora dominato dai Ku KluxKlan.Sì, insomma, una trama cheva da sé porterà alcuni momenti toccanti e altri che faranno salirel’indignazione, quindi un film in qualche modo ricattatorio, che sembra essereperfetto per la notte degli Oscar e chissà che qualche nomination non se laporti a casa.Negli Usa la pellicola èstata il clamoroso successo a sorpresa degli ultimi mesi, con un incassocresciuto di settimana in settimana grazie al passaparola che ha portato a untotale di 170 milioni di dollari di incasso, a fronte di una spesa di 25milioni. Niente male per un film non in 3D, non di animazione, non di supereroi,maghetti o vampirelli. In pratica The Help è andato a replicare il caso di TheBlind Side, il film del 2009 che in maniera analoga aveva macinato incassisorprendenti, aveva fruttato un Oscar alla Sandrona Bullock e raccontava unastoria ugualmente ruffiana.Così come allora, per unaseconda volta ci sono cascato anch’io. The Help infatti è una visioneappassionante e coinvolgente. Come sempre sostengo, una bella storia non bastaa fare un bel film, è vero, però qui la storia è davvero bella, toccante e pureimpregnata di una buona dose di umorismo che riesce a renderla una visioneleggera e piacevole, quanto allo stesso tempo profonda e toccante.
Il grande pregio del filmè quello di raccontare non il razzismo più violento e immediatamente visibile,come quello del Ku Klux Klan, ma quello più sottile e strisciante. Il razzismodi quelli che dicono: “Sì, ma io non sono razzista.” Il razzismo delle donnebianche del Sud che facevano accudire i loro figli da tate di colore,trattandole però come schiave e come essere inferiori e non permettendo loronemmeno di usare lo stesso bagno di famiglia perché accusate di diffonderechissà quali misteriose malattie “negre”. Ma in The Help subiranno un momentodi vendetta davvero godurioso!
A dare una grossa mano perrendere viva questa splendida storia ci pensa allora un formidabile gruppo diattrici. In The Help sfila lamigliore rassegna di rosse cinematografiche immaginabile, mancano giustoJulianne Moore e Lindsay Lohan (ma quest’ultima ormai passa più tempo neitribunali di un certo nostro ex Premier…), mentre sono presenti la solitapiccola grande Emma Stone, una Bryce Dallas Howard perfetta in versione“southern bitch”, Sissy Spacek in versione “vecchia pazza” e Jessica Chastain,la rossa di The Tree of Life qui in inedita e quasi irriconoscibile versionebionda Marilyn-style, ma con un ruolo che va oltre i soliti stereotipi della biondona stupida.Ottime poi le due protagoniste “black” della vicenda, una commovente ViolaDavis (già candidata agli Oscar per Il dubbio) e ancor di più l’incendiariaOctavia Spencer, per cui prevedo e pregusto già una bella nomination (e chissà,magari anche una vittoria) agli Oscar 2012 come miglior attrice nonprotagonista. Ci troviamo in pratica di fronte al cast femminile più pazzescodell’annata (ex aequo con quello di Le amiche della sposa), in cui gli uominifanno più che altro la figurina delle… ehm figurine, appunto. Perché oltre atrattare la tematica razziale, The Help si rivela essere anche uno splendido innoalla donna come motore per il cambiamento sociale, sebbene anche le figure piùnegative all’interno del film siano altre donne.Dal punto di vista delcast da segnalare anche la presenza di Mike Vogel, pilota della serie Pan Amambientata anch’essa negli anni ’60 (che voglia diventare il nuovo Don Draper?Mi sa che è ancora un po’ giovane), e di due membri del cast di True Blood:Nelsan Ellis, il mitico Lafayette, e poi la bionda Anna Camp, che nella secondastagione faceva parte della setta anti-vampiri e che qui riprende un simileruolo da bigottona del Sud.E a proposito di serie tv,lo stile 60s si avvicina proprio a quello di Mad Men o di Pan Am, mal’atmosfere del Sud sarà particolarmente apprezzata anche da chi segue la nuovaHart of Dixie. E, perché no?, pure dagli appassionati della serie britishDownton Abbey. Qui come lì infatti i veri protagonisti per una volta tanto nonsono i ricchi e i potenti, bensì i domestici.
Il difetto della pellicolaè invece la mancanza di una forte impronta autoriale. Il regista Tate Taylor silimita al compitino e dirige in maniera convenzionale, senza prendere buche, manemmeno senza rischiare scossoni. D’altra parte ha ancora tempo per crescere;questa è la sua seconda pellicola e la prima dico solo che si chiamava PrettyUgly People e protagonista era Jessica Simpson…Film ruffiano?Sì. Assolutamente sì. The Help va però visto non dal punto di vista del criticocinematografico, bensì col cuore. Difficilmente quello non verrà toccato daquesta visione.A meno che non facciateparte di un Ku Klux Klan… O siate della Lega.(voto 7+/10)
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