Scritto da: Luisa Cassarà 14 ottobre 2013 in Senza categoria Inserisci un commento 6 visite
Quello tra cibo e conversazione è un connubio che non tutti sopportano. Nonostante sia ormai considerato normale consumare i propri pasti in luoghi rumorosi e sovraffollati, si tratta comunque di una pratica che non tutti trovano sempre gradevole. Può capitare, allora, che qualcuno decida di dedicare una serata nel proprio ristorante a tutti i cultori di una cena in silenzio. Eat, un ristorante di Greenpoint a Brooklyn, ha dato il via ad una nuova tendenza, che sembra prenderà piede facilmente: una volta al mese tutti i commensali possono cenare come se si trovassero all’interno di un monastero, con l’obbligo di consumare la cena in silenzio (“religioso” silenzio, potremmo aggiungere). L’idea è nata da Nick Nauman, giovane chef dell’Eat, che ha deciso di combattere in modo concreto le distrazioni che si incontrano durante i pasti. Smartphone sul tavolo, auricolari, foto ad ogni portata, teste chinate sugli schermi piuttosto che sul piatto: da un capo all’alto del pianeta sono queste le scene più diffuse. New York è una tra le città più rumorose al mondo, in cui spesso diventa difficile sentire perfino quello che ci viene detto dalla persona con cui stiamo pranzando: secondo il New York Times un terzo dei ristoranti in città ha un livello di suono pericolosamente alto, simile a quello emesso da un trapano elettrico. In tempi recenti, inoltre, sembra che le moderne tendenze dell‘interior design abbiano contribuito ad aumentare il livello di chiasso dentro i locali: le moquette e i velluti che un tempo andavano di moda, sostituite ormai da ambienti minimalisti, riuscivano almeno ad assorbire i rumori.
Quali sono le regole della cena in silenzio?
Ma vediamo come funziona una cena da Eat e quali sono le regole della cena in silenzio: il tutto dura 90 minuti, durante i quali è ovviamente proibito parlare; chiunque proferisca parola viene punito: il suo piatto viene portato su una panca all’esterno del locale. Quella di consumare la cena in silenzio è sicuramente un’idea singolare, che tuttavia riserva piacevoli sorprese, perché consente di apprezzare davvero i sapori delle diverse pietanze. Quante volte ci siamo ritrovati a concentrarci su quella persona che sta parlando al cellulare piuttosto che sul nostro piatto? Lo chef Nauman ha spiegato che la sua idea consente di focalizzare l’attenzione sulle diverse portate. L’unico suono che sentirete dentro l’Eat è il “Namaste” (saluto originario di India e Nepal) conclusivo, pronunciato da Neuman sottovoce. L’idea della cena in silenzio sembra poter prendere piede anche in altre parti del mondo: l’artista australiana Honi Ryan, organizzatrice di alcune feste “rumore-free” in diverse città, sta pensando di aprire un ristorante come Eat anche a Londra.
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