Se pesti la riga muori!

E non ho detto niente, naturalmente, gli ho solo fatto un cenno di saluto mentre la chiatta se li portava via e ho proseguito sul molo con passi pausati e lenti, cercando di non calpestare gli interstizi del lastricato, come quando ero bambino e con un ingenuo rituale provavo a regolare sulla simmetria delle pietre la mia infantile decifrazione del mondo ancora senza scansione e senza misura
Antonio TabucchiPiccoli equivoci senza importanza

Evviva! Quindi non sono l'unico psicopatico che da piccolo (e, confesso, qualche volta anche adesso!) giocava a "se pesti le righe muori" con le mattonelle di casa e delle piazze! Mi sento come quando altri mi hanno confessato che anche loro, qualche volta, hanno avuto quel tremendo incubo in cui si arriva la mattina a scuola, si entra, ci si siede in classe e, solo in quel momento, ci si accorge di non indossare le scarpe!