Se Piazza Navona è “terra di nessuno”

Creato il 03 settembre 2011 da Cristiana

…figuriamoci il resto della città.

Fontane danneggiate. Lanci di sanpietrini. Furti nei locali in pieno centro.

Benvenuti a Roma. Anno domini 2011.

No. Non sono per l’aumento della vigilanza.

Le telecamere sui monumenti sì, visto che Roma è un museo a cielo aperto.

Ma la città si restituisce a se stessa “occupandola”.

Abbiamo trasformato alcuni luoghi in “terre di nessuno”, nel senso che i romani non percepiscono la possibilità di viverli, come se fossero luoghi solo per turisti. Viviamo il turismo a Roma come un passaggio mordi e fuggi e quindi i servizi sono di così bassa qualità che la città non ci si avvicina (ristoranti e bar compresi o negozi…i cui prezzi sono inavvicinabili).

Ridare la città ai romani comporterà uno sforzo collettivo anche di trasformazione delle attività in alcuni luoghi, di ridimensionamento dell’accessibilità. Di certo la Roma che dobbiamo pensare è una città in cui, in quei luoghi, i romani si sentano a casa. Per farlo dobbiamo riportare Roma a Roma.

Eventi. Cose da fare. Panchine per sedersi. Musica da ascoltare. Giochi per bambini la domenica. Libri da leggere. Visite guidate notturne. Alcune di queste cose esistono o esistevano. Bisogna rimetterle in vita e metterle a sistema.


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