Se puoi non perdere la testa quando tutti attorno a te
L’ hanno perduta e te ne incolpano,
Se puoi ancora credere in te stesso, quando più nessuno crede in te,
E tuttavia ti chiedi se non abbiano ragione gli altri e torto tu.
Se puoi attendere con calma ciò che ti spetta
o se, perseguitato, non pagare
odio con odio, offesa con vendetta,
senza per questo abbandonarti al gusto di stimarti santo tra i santi, e tra i giusti il giusto.
Se puoi sognare, e tuttavia non perderti nelle reti del sogno,
Se puoi pensare senza tutto concedere al pensiero;
Se puoi fissare in volto trionfo e disonore,
E senza per questo spalancare il cuore a nessuno dei due.
Se senza batter ciglio puoi il tuo vero vedere fatto menzogna sulle labbra dell’insincero,
E di colpo crollare quanto hai caro per tosto ricomporlo con amaro coraggio.
Se in un solo colpo puoi rischiare tutto quanto hai avuto dalla vita e perderlo,
E poi ricominciare senza pentirti della tua partita;
Se potrai richiamare il tuo coraggio quando da un pezzo lo avrai dilapidato
E stare saldo quando sai che tu altro non puoi più fare,
Se non dirti “Su!”.
Se puoi toccare il fango senza insozzarti
E dar la mano ai re senza esaltarti.
Se amico o nemico male potrà mai farti.
Se tutti gli uomini avrai cari ugualmente, ma più degli altri nessuno.
Se nel balzo saprai d’un solo istante
superare l’istante che non perdona,
Tua è allora la Terra, e tutto ciò che dona,
E —cosa ancora più importante— sarai un Uomo, figlio mio!.
Rudyard Kipling
Ok, ragazzi, questo è il grande testo poetico.
Dalla poesia alla concretezza, è l’applicazione alla quale sono maggiormente interessata.
Se molti intorno noi perdono la testa, se rimaniamo soli senza scoraggiarci, se ci attaccano ingiustamente ma non cediamo alla vendetta, se tutto ci ostacola e tuttavia non perdiamo la speranza…insomma, non c’è da stare molto tranquilli, ma diciamo che da un momento all’altro le cose potrebbero mettersi al meglio.
E se si rimane in piedi tra tanti disagi, è perchè si hanno delle sacche interiori di compensazione che nella poesia vengono date per implicite. Queste sacche fortuite e preziose io le chiamo capacità immaginativa, fantasia, ottimismo, equilibrio, senso del buono e del bello, apertura incondizionata alla vita.
Volontà e capacità di vedere in ogni giorno che inizia la grande possibilità di potere arrivare in cima la montagna.
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