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“Se puoi incontrare il Trionfo e il Disastro E trattare questi due impostori esattamente allo stesso modo”

Creato il 02 luglio 2011 da Postscriptum
“Se puoi incontrare il Trionfo e il Disastro E trattare questi due impostori esattamente allo stesso modo”

Andy Murray, n.4 Atp. Tre volte semifinalista di Wimbledon è nato in Scozia a Dunblane, il 15 Maggio 1987. Definito da molti il nuovo McEnroe per il carattere spigoloso e le sfuriate plateali che ogni tanto regala agli appassionati di Tennis.

“If you can meet with triumph and disaster, and treat those two imposters just the same.”

Questi versi sono posti all’ingresso del Central Court of Wimbledon e sono un estratto di unna lettera scritta dal poeta e scrittore Rudyard Kipling al figlio.

In queste due righe è racchiuso il “sake” , lo spirito ed il fine su cui si fonda l’intero torneo londinese.

Ieri sul Centrale ognuna di quelle parole, lo spirito più vero di Wimbledon, ha preso corpo ed è stato celebrato da quattro grandi campioni.

Primi a scendere in campo sono stati Novak Djokovic e Wilfied Tsonga, il serbo scende in campo con la consapevolezza che vincendo sarà per certo il nuovo numero Uno al mondo, il francese sa di aver compiuto un’impresa storica battendo Federer e mira a far fuori quello che di King Roger è il delfino.

Servizio d’apertura per Nole che parte malissimo, subito una serie di errori dovuti alla tensione di cui cinicamente il francese approfitta, è subito break.

Djokovic appare contratto e sulle gambe, indeciso e timoroso, Tsonga ha un inizio perfetto invece, tiene i ritmi di gioco alti, serve una serie di prime tutte ad oltre 200 km/h, costringe Nole a servirgli risposte sul suo colpo migliore, il dritto, con cui il transalpino non sbaglia praticamente mai.

Con il passare dei minuti il match gira, Nole si fa più aggressivo e preciso ed il francese meno spavaldo e più contenitivo, sul 3-4 servizio Tsonga, il serbo ottiene due palle del contro-break che non riesce a capitalizzare e sul 4-5 ne ottiene altre due,Tsonga non molla, serve due fucilate (entrambe a circa 220 chilometri l’ora) e le annulla entrambe prima di regalare un’altra chance al Djoker di Belgrado che stavolta non perdona, chiudendo il punto con una stop volley a rete complicatissima,perchè fatta su un dritto ad incrociare violentissimo.

Il serbo prende le redini degli scambi, non sbaglia praticamente nulla, è preciso nei colpi ed ordinato tatticamente, costringe il pesante Tsonga a correre da un lato all’altro del campo e lo porta sempre a giocar di rovescio non lasciandoo spiragli al suo dritto letale.

Si arriva al tie-break e Nole strappa subito un mini-break al francese che non è in grado di recuperare e cede gioco (4-6)e set (7-6).

Il secondo set è tutta un’altra partita,  Djokovic è sciolto e sicuro ad ogni colpo, Tsonga appare privo di idee e per nulla propositivo, il serbo conquista subito un break e fa correre per il campo il francese, che ce la mette tutta ma non regge il passo.

Anche quando il transalpino riesce a prendere il comando degli scambi ed accelerare bruscamente di dritto, si ritrova senza punto perchè Nole è indiavolato, corre a perdifiato, recupera punti che sembrano persi con scivolate sull’erbetta e riprende smorzate che sembrano destinate a spegnersi subito dopo il rimbalzo.

Novak Djokovic da Belgrado gioca da numero uno, è un piacere per gli occhi vederlo giocare, il Centrale è il suo palcoscenico e lui lo calca alla perfezione, alternando drop deliziosi a prime cariche di spin , e chiudendo con l’85% di prime vincenti, è un “one man show” questo.

Il set si chiude 6-2 in favore del serbo e la partita sembra destinata a finire presto ed il terzo parziale non sembra diverso, col francese che fatica a tenere il turno di battuta ed il serbo che fa quel che più lo aggrada.

Ed è proprio a questo punto che si rivede un tennis “da Wimbledon”, quando sull’ uno pari e 0-15  servizio di Nole i due, prima danno vita ad uno scambio da fondo di dritto incrociati violentissimi, poi il serbo tira fuori un dropshot dei suoi che sembra morire subito dopo la rete ma Tsonga recupera con una magia e rimette dall’altro lato incrociando la triettoria.

Sembra fatta ma Djokovic ci arriva ed incrocia con una volee per prendere in contropiede il francese che riesce a salvar tutto con una magnifica stop volley in tuffo, il serbo però lo imita ed in tuffo recupera improvvisando un pallonetto su cui Tsonga pare non poter più replicare, ma il transalpino non demorde, corre e ci arriva tirando una sberla di dritto in controtempo che però si spegne oltre la linea di fondo.

L’incontro si infiamma, lo spettacolo cresce, gli scontri sotto rete si susseguono e nessuno dei due tennisti vuole cedere il passo ma Djokovic riesce a strappare un break al francese portandosi avanti 4-2 ed a quel punto per il transalpino sembrano non esserci più spiragli, nonostante continuino entrambi ad offrire uno spettacolo unico, fatto di serve and volley e scambi a mezzo metro l’ulno dall’altro, che merviglia questi due.

Sul 4-3 Novak comincia a sentire vicino il traguardo, la pressione sale ed il braccio non regge, il serbo inanella un serie di errori che gli costano il servizio, è quattro pari e Tsonga cambia espressione.

Il francese ricomincia a giocare con accuratezza oltre che potenza e si porta avanti di un gioco ma proprio come contro Tomic, quando è in difficolta Djokovic cambia marcia, ricomincia a martellare al servizio e nel turno di risposta spinge sul rovescio dell’avversario e gli strappandogli un contro-break che vale il 6-5 e lo porta a servire per il set e l’incontro.

Novak Djokovic, che nella capacità a gestire la pressione ha il suo punto di forza, per la seconda volta nell’incontro si lascia sopraffare, perde il turno di battuta e regala il tie-break a Tsonga, che ringrazia e sfrutta il momento negativo del serbo imponendosi per 11-9 dopo una lotta tutta basata sulle seconde di servizio e risposte in contropiede davvero straordinarie.

Nel quarto set, quando tutto sembra pendere a favore di Tsonga, Nole ritrova se stesso, ruba subito il servizio al francese e da lì in poi non c’è più storia (6-3 il finale), se non quella di un Serbo che arriva con pieno merito al n.1 Atp e che domenica cercherà di impreziosire il tutto conqiustando i Championship, impresa abbordabilissima per uno che gioca un tennis tanto completo e spettacolare.

Nella seconda semifinale, Nadal affronta l’idolo di casa Murray, alla terza semifinale consecutiva sul Court del Centrale, consapevole di aver già perso lo scettro mondiale e forse questo lo appesantisce e lo distrae nel primo set.

Murray è tatticamente e tecnicamente perfetto, varia il gioco di continuo – cosa che infastidisce tantissimo lo spagnolo- mette prime in quantità e realizza punti dal quoziente di difficoltà immenso.

Tiene sempre il pallino del gioco in mano lo scozzese, Rafa è semppre in sofferenza e non riesce mai a cambiar ritmo, il primo set si chiude 7-5 in favore del padrone di casa.

Ma il tennis è fatto di momenti, basta una frazione di secondo, un punto sbagliato o realizzato per cambiare il corso di un’intera partita.

Questo accade nel secondo Set, Andy sbaglia il punto che gli potrebbe garantire un break di vantaggio anche in questo parziale, Nadal si carica e cambia passo, sale ad un altro livello.

Accelerazioni improvvise di dritto,smorzate, servizi slice, al limite del possibile, il maiorchino tira fuori tutto il meglio del suo repertorio ed ogni colpo va a segno. Per lo scozzese non c’è margine nè scampo, gioca bene e realizza anche punti spettacolari, ma Nadal è il campione in carica per un motivo, lo è per via della sua completezza e forza di volontà, lo è perchè ha classe da vendere ed un carisma indiscutibile, lo è perchè quando gioca il suo miglior tennis non esiste tennista del circuito che possa reggere il confronto, nemmeno Federer, eccetto quel Novak Djokovic che poco prima gli ha sottratto il trono Atp.

Il match si incanala su binari precisi e non li lascia più, Rafael Nadal Batte Andy Murray in quattro set: 5-7 6-2 6-2 6-4 ma non è per nulla sopra le righe nei festeggiamenti, anzi nelle interviste di fine partita arriva a scusarsi con il pubblico inglese per averlo privato dell’ amato rappresentante che ha giocato, a detta dello spagnolo, un tennis stratosferico; anche questo è Nadal, campione umile e modesto che fa onore al suo ruolo di campione uscente dei Championsips ed ex n.1 al mondo.

Domenica lo spettacolo è garantito e Djokovic e Nadal non lasceranno di sicuro insoddisfatti gli appassionati per una finale che si preannuncia stellare.

Intanto oggi sul Centrale si disputa l’ultimo atto del torneo femminile, con la Sharapova favorita dai pronostici ma che dovrà fronteggiare una Kvitova che non ha nulla da perdere e  si presenterà in campo libera da pressioni e pronta a dare il massimo per vincere.

Alle 14.00 ora italiana sintonizzate i vostri televisori su Wimbledon perchè oggi scendono in campo classe ed elenganza sul Centrale e non potete mancare.

E come sempre, stay tuned!!!


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