Se rivediamo la sinistra, rivediamo anche il Concordato (e a proposito di Rutelli e rutelliani)

Creato il 01 novembre 2014 da Cristiana

E’ noto che ritengo questa era politica non un’era in cui la sinistra si dissolve in un governo rutelliano come qualcuno sta dicendo in questi giorni dopo la nomina di Gentiloni. Rutelli veniva dai radicali, si fumava l’erba e poi è diventato un pauroso baciapile che ha pensato che andare al governo passasse per i poteri forti e non per il consenso popolare e per un progetto di Paese. Renzi era uno scout cattolico della sinistra DC che negli anni si è evoluto parecchio, si sono incontrati nella Margherita nell’era in cui la DC si dissolveva ai lati a partire dal centro, nessuno è perfetto. Una volta credo di avere votato anche io Margherita, pensate un po’ e mannaggia a me. Credo al secondo mandato da sindaco. Possibile?

Oggi considero Renzi un socialdemocratico, nell’accezione europea. Ovviamente questa socialdemocrazia deve inondare tutti i luoghi e travolgere tutti i totem del secolo scorso per ricreare nuovi punti di riferimento che non siano posizioni autoreferenziali. Quella che volgarmente qualcuno chiama disintermediazione è semplicemente l’aggiramento di tante posizioni autoreferenziali che non rappresentano più o non più come prima le istanze per cui erano nate. Ah, se non ve ne foste accorti anche Confindustria non è più un interlocutore come lo era un tempo e spesso si parla direttamente con i singoli imprenditori.

Persino la Chiesa lo sto facendo nell’era di Papa Francesco, un Papa che al contrario della CEI o del vicariato romano ha preferito tacere davanti ai matrimoni ratificati dal sindaco di Roma che hanno avuto un effetto simbolico mondiale proprio perché si trattava di Roma, quella stessa Roma dove Rutelli, vigliacco, tolse il patricinio concesso da lui stesso anni prima. E il cerchio si chiude dimostrando che, per fortuna, le cose cambiano. Certo il potere politico e di spostare i consensi ce l’ha più la Cei di papa Francesco, perché questo ultimo non movimenterà frotte di elettori cammellati dalle parrocchie, la prima forse sì. Ma forse per fortuna il Papa mobilita e mobiliterà più opinione pubblica. Ergo, anche lui sta disintermediando. Comunque tutta questa premessa per dire che se un governo di sinistra (malgrado l’alleanza con Alfano) sta mettendo in discussione la rappresentatività del sindacato, deve farlo anche con la CEI e mettere in discussione il Concordato. Non è molto socialdemocratico pensare che nelle nostre scuole pubbliche ci siano ancora insegnanti di religione pagati dallo Stato ma scelti dalle Diocesi che, per esempio, raccontano agli studenti, come è successo a Moncalieri, che l’omosessualità è una malattia da cui si può guarire. E’ inutile che il preside minaccia sanzioni. Purtroppo l’insegnante di religione fa il suo dovere, o quello che presume attingendo dall’era precedente a questo papato.

Forse è ora che un governo coraggioso metta in discussione anche queste cose. Altrimenti avremo un bel da fare a spiegare che siamo coraggiosi solo a metà.


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