Magazine Talenti

Se sei in possesso di pazienza. Prometti.

Da Occhidadonna

La lingua non ha parlato d’intenti. S’appoggiava
per ore sulle girandole che mi tentavano,
bagnava lo sguardo nell’incavo dei suoi segreti.
A singhiozzo. Baci infiniti scivolavano
lunghi ed esaltavano i nostri primi tentativi.
Io assaggiavo sospiri e imparavo carne.

Mai parola a distrarre il piacere salato
non ho intrecciato domande né angoli
di dubbio hanno incrociato la mia bocca. Baci dritti.
Tra i suoi vicoli sconosciuti, le mie mani non si perdevano
e le sfere delle sue carezze mi davano le pervertigini.
Mi girava la testa quando potevo incontralo. Incauta.

Le mie labbra come cuscini gli sorridevano benvenuto,
con spirali umide hanno accudito l’incanto.
A ogni bacio mi spirava la volontà. Mi spogliavo d’egoismo
m’ornavo di bellezza e l’accoglievo con il silenzio del rito.
M’aprivo al  nuovo. Nuda e bianca
rotonda, come la luna delle solitudini d’oggi.

Ho detto sì sei volte. Gli altri li ho tenuti tra i denti,
per i morsi silenti del distacco
che avevo già visto nell’incontro. Baci a scrocco.
I no li ho dimenticati fuori dalla sua finestra,
la prima notte, ché mi serviva spazio per dire sì
fammi ancora l’amore. Fammelo proprio così.

Mi siedo su notti che m’abbondano
e stringo baci abbandonati.
Mi cerco curve di voglia con le mani
nel nero di quest’impossibile. Spreco, assurdo. Sordo.
Allargo sospiri e invoco voce. Maledetta
mi confondo tra i miei nuovi no e li spargo per vendetta.

Mi regalo attese e mi prometto assenza.
Mentre butto fantasie sprecate, scortico
la memoria dalla pelle e cerco
le sue cinque dita, che mi penetrano
la ninfosmania a distanza. Distacco e baci finiti.
I discorsi mi sono rimasti in gola. Scoppio e m’arrangio.

Se sei in possesso di un paradiso. Aspetta
che qui non se ne scoprono da anni.


Filed under: Poesie

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :