Se son trote abboccheranno

Scriveva poco tempo Michele Serra fa sulle pagine di Repubblica che l'Università dell'Insubria fosse nata come l'”ateneo di famiglia” Leghista, deciso su un tavolo del partito padano. Pronta, giusta la risposta cortese quanto precisa e tagliente del personale accademico (leggi qua); avendo capito di averla fatta grossa, a saltare troppo presto sul carro dei vincitori (ma di quelli che sparano sulla Croce Rossa...), lo stesso Serra diceva di essersi fatto prendere dal “mal di Lega” (era la Lega che sbagliava anche quando sbaglia lui; il leghismo è contagioso, il leghismo è tra noi!). Adesso salta fuori che “il Trota”, al secolo Renzo Bossi, erede del padre-leader del movimento verde, pare essere dottore in economia in Albania. Un altro cervello in fuga, che tanto che è povera l'università italiana (anzi, padana, fanculo il tricolore) ha dovuto laurearsi all'estero disdegnando la sua terra che non lo capisce: 3 volte respinto alla maturità. Per forza, parlava albanese! Pronto il riscatto: 29 esami in un anno. Io arrivo a farne, come da programma di studi di giurisprudenza dell'Uninsubria, 29 in 5 anni; mi considero un mentalmente sottosviluppato... E così finisce la storia di un'università di famiglia, dell'erede che si spoglia della vita facile andando a sudare e a conquistarsi il pane con le sue forze, e di tanti studenti (oltre 9.000) che si sono persi andando al seggio elettorale e si son ritrovati in aule universitarie. Commedia padana. 
Stefano Beccardi