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Se sto zitta sudo meno

Creato il 15 settembre 2012 da Naimasco78

Se sto zitta sudo menoIn questi giorni, la tivù italiana ha deliziato i nostri occhi con l’immancabile elezione di Miss Italia, il concorso di bellezza nazionale che dal 1939 ci ricorda quanto sia alta la considerazione della donna dai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Non che prima fosse meglio, ma almeno il cosiddetto sesso debole veniva relegato al ruolo di madre tra scope e fornelli. Ora, dopo aver sculettato qualche anno in televisione e aver manifestato una volontà tenace nel dover a tutti i costi conquistare un lavoro per dimostrare al mondo di essere perfettamente all’altezza, ritorniamo al tanto amato ruolo di angelo del focolare. Cos’è cambiato? La considerazione dell’uomo è la stessa, più o meno, con la differenza che prima il genere maschile poteva tranquillamente dimostrare la propria superiorità per tre motivi:

1) era fisicamente più forte

2) andava a votare

3) era istruito, quando invece le donne spesso non leggevano neanche.

Oggi è statisticamente provato che le donne portino a termine gli studi in una percentuale molto più alta rispetto agli uomini e a scuola ottengano voti migliori. Tutto questo si manifesta in maniera brillante durante il già citato concorso di bellezza, dove le giovani aspiranti alla corona danno sfoggio della propria intelligenza e sensibilità con un catalogo mirabolante di eloquenti banalità. Le concorrenti infatti, sembrano seriamente intenzionate una volta conquistato lo scettro, a impegnarsi duramente per risolvere gravi questioni di interesse mondiale come, nell’ordine:

- la fame nel mondo

- l’abbandono degli animali domestici

- il razzismo

- la mafia

- i rifiuti a Napoli

- la mucillagine nel mare Adriatico

- il buco nell’Ozono

- il disgelo al Polo

- la disoccupazione

- il precariato

- gli esodati

- il costo della benzina

- i Pacs

- lo spread

- il Bund

- la cellulite al terzo stadio

- le doppie punte

- l’acne adolescenziale

- i ritardi di Trenitalia

- il traffico nelle ore di punta

- il traffico sull’A14 dal 1 giugno al 30 settembre, direzione Romagna

- le rette dagli asili nido

- il ponte sullo Stretto

- le mezze stagioni

- le calze velate

- i capelli della Camusso

Ma chi gliele scrive le battute, la famiglia Mirigliani?

Mi sembra abbastanza evidente che lo scopo sia non far emergere troppo il talento intellettivo di nessuna delle candidate per mantenere alto il livello di attenzione sull’aspetto fisico, visto che stiamo parlando di concorsi di bellezza e non di premi Nobel. Altrettanta è l’emozione, che gioca brutti scherzi, anche se ormai non attacca più neanche quella come scusa considerando il fatto che andare in giro su un palco seminuda possa rappresentare una prova di coraggio ben più grande del riuscire a dire al microfono chi sei, da dove vieni e cosa fai nella vita. Mi riesce anche difficile quantificare l’orgoglio dei genitori delle rispettive nel vedere le figlie trattate come pezzi di carne, nè più nè meno.

Se sto zitta sudo meno
Non sono certo qui per fare il solito proclama femminista da suffragetta delusa in preda a piromanie nei confronti del proprio reggiseno, sia chiaro. Molte delle miss elette sono poi diventate volti leggendari della televisione e del cinema; ma il vero scopo alla fine, era dunque arrivare sul grande schermo? Se così è, la passerella di Miss Italia altro non è che una specie di scorciatoia, un passe partout verso il mondo dello spettacolo. Vincere un concorso senza fare la gavetta, in soldoni. Ma se nulla conta, alla fine, allora Miss Italia chi è? Cosa deve rappresentare? La casalinga disperata, la mamma, la donna in carriera, la ragazza della porta accanto, la moglie perfetta che tutti vorrebbero sposare o tutto questo assieme? La miss deve essere pia, devota, buona e nobile d’animo, con sani principi e di buona famiglia (che però non vedeva l’ora di vederla esposta in costume da bagno sulla tivù di Stato). La miss è la donna che gli uomini vogliono:

- universalmente bella, da sfoggiare in giro per suscitare le altrui invidie

- buona, ma soprattutto paziente

- non particolamente simpatica ma in grado di capire le battute degli altri e ridere, al momento giusto

- brava ad ascoltare

- con uno spiccato senso materno

- non particolarmente ambiziosa, ma volenterosa e in grado di trovarsi un lavoro, purchè sia

- non interessata alla politica e nemmeno al calcio, a meno che non si tratti di sposare un calciatore, che allora almeno alle partite di campionato deve essere presente.

Quindi la miss rispecchia la volontà dell’italiano medio che raggiunta l’età da matrimonio deve poter fare l’acquisto giusto e col fatto che andrà a rappresentare una sorta di bene immobile, deve essere ammortizzabile nel tempo. Scusate il linguaggio da partita doppia, ma non posso fare a meno di pensare che è la donna nonpensante e silenziosa, adattabile e poco impegnativa che viene preferita come moglie ad una che invece non si sognerebbe mai di partecipare ad un concorso di bellezza in quanto interessata a manifestare il proprio pensiero e la propria identità in quanto tale. Gli uomini preferiscono le bionde ma sposano le more? Beh, in tempi passati forse la metafora era calzante: la bionda provocante e pericolosa, la mora rassicurante. Oggi forse sarebbe più adatto dire: gli uomini sono affascinati dalle intellettuali, ma sposano le altre.

Cambiare la propria natura per assecondare gli altri non si può e non si deve, ovviamente. E dire che stando zitte si risparmierebbe un sacco di fatica. E si suderebbe meno, metaforicamente.



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