Buffo che nei giorni in cui viene Obama in Italia anticipando il suo viaggio parlando di un mondo dove i diritti non siano calpestati con esplicito riferimento ai diritti degli omosessuali e l’omofobia russa, l’Italia faccia un enorme passo indietro inchinandosi a Bagnasco e cancellando il lavoro dell’Unar nelle scuole, proprio in un tempo in cui l’emergenza suicidi tra adolescenti gay è altissima. Quanti altri morti prima di capire?
Cambiare verso significa, come Obama ci ha insegnato, regalare un Paese che sia accogliente con tutti e combatta ogni forma di discriminazione. Definire le scuole “campo di rieducazione” è di una gravità inaudita, è una parola violenta.
Darla vinta a Bagnasco significa scegliere tra lui e il destino di molti dei nostri giovani. Un’estrema manifestazione di debolezza di questo governo. Mi spiace dirlo, ma è così.
Non starò in silenzio.