Se tanto mi dà '80...

Svegliarsi una domenica di marzo e crederla di novembre.  Pioggia e cielo plumbeo dopo l'anticipo di primavera. Promessa non mantenuta. Parola rimangiata. La città bagnata oltre le finestre. Le foglie cadute sui marciapiedi.  Qualche avventuroso ciclista. Ancora poche auto. Qualche condominio avvizzito dal tempo. Ci siamo. Non solo è novembre anziché marzo. Ma siamo pure negli anni '80. Pieni anni '80. Fra poco spunteranno le Ritmo sulle strade. E la gente avrà il Moncler sulle spalle. Capita a volte. Che io sia preda di questi salti all'indietro. Capriole cronologiche, più che balzi.  Che principalmente saltano nel XX secolo. Scavalcando in pieno il 2000 e i '90.  Per giungere direttamente agli '80. E' quello il loro scopo.
Quello di rievocare strade notturne, illuminate dai neon, spazzate dal vento. Ti riaffacci alla finestra per vedere se la gente veste davvero i Moncler.
Se esiste ancora quel palazzo ormai cambiato o demolito.
Se le auto sono targate diversamente.
E c'è quasi sempre lui in sottofondo. Lui. Bryan Adams. Può uscire dalla radio di casa.
Può coglierti dagli altoparlanti della stazione. Ed il motivo è sempre lo stesso. Run To You.
Forse domani, che è lunedì, tornerà il presente.
Per ora ritiro il braccio dal finestrino.
Non vorrei ritrovarmi solo l'ulna, alla fine di questo viaggio nel tempo.