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Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas

Creato il 01 giugno 2012 da Nasreen @SognandoLeggend

Fulvio Ervas

Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas
Nasce in riva al Piave il 23 luglio 1955, senza sapere che Einstein era appena morto. Quando ne avrà coscienza, si iscriverà a un liceo con l’idea di costruirsi una cultura scientifica. Attratto da tutti gli animali diversi dall’uomo, si laurea in scienze agrarie, con un’inquietante tesi sulla “Salvaguardia della mucca Burlina”. Insegna scienze naturali nell’Impero della pubblica istruzione, e di questo racconta in Follia docente, ma è assediato da altre storie. Per strada, nell’orto, vicende e personaggi gli si affollano in testa e non gli danno pace finché non si sentono in salvo su una pagina. Insieme alla sorella Luisa ha pubblicato La lotteria (Premio Calvino 2001) e Succulente. Con Commesse di Treviso invece ha dato vita a uno dei più curiosi e divertenti ispettori della pagina scritta, l’ispettore Stucky, mezzo persiano mezzo veneto, e a una serie di storie dove il sangue scorre più nelle vene che nei marciapiedi, dove c’è più umanità che assassini e tanta ironia per raccontare le bellezze e le contraddizioni di un NordEst in continua trasformazione. Lo stesso personaggio gli ha ispirato Pinguini arrosto, Buffalo Bill a Venezia, Finché c’è prosecco c’è speranza e L’amore è idrosolubile, facendogli conquistare i lettori di tutt’Italia. 
Oggi Fulvio vive vicino a Treviso con la famiglia e un numero crescente di animali domestici.


Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas
Titolo: Se ti abbraccio non aver paura
Autore: Fulvio Ervas
Serie: //
Edito da: Marcos Y Marcos
Prezzo: 17,00 € 
Genere: Storia Vera,Narrativa
Pagine: 319 p.
Voto:
Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas

Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas
 
Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas

Trama:   Il verdetto di un medico ha ribaltato il mondo. La malattia di Andrea è un uragano, sette tifoni. L’autismo l’ha fatto prigioniero e Franco è diventato un cavaliere che combatte per suo figlio. Un cavaliere che non si arrende e continua a sognare. Per anni hanno viaggiato inseguendo terapie: tradizionali, sperimentali, spirituali. Adesso partono per un viaggio diverso, senza bussola e senza meta. Insieme, padre e figlio, uniti nel tempo sospeso della strada. Tagliano l’America in moto, si perdono nelle foreste del Guatemala. Per tre mesi la normalità è abolita, e non si sa più chi è diverso. Per tre mesi è Andrea a insegnare a suo padre ad abbandonarsi alla vita. Andrea che accarezza coccodrilli, abbraccia cameriere e sciamani. E semina pezzetti di carta lungo il tragitto, tenero Pollicino che prepara il ritorno mentre suo padre vorrebbe rimanere in viaggio per sempre.

 

Recensione
di Debora

Vedo le parole e non riesco a dirle

Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas
Tutto l’interesse per questo libro è nato una sera in cui mi sono imbattuta per puro caso in un servizio delle Iene, che vi consiglio di andare subito a vedere, se non l’avete già fatto. Di questo libro si è parlato tanto, non solo alle Iene ma anche a Le Invasioni Barbariche e in rete, dove si può trovare molto materiale al riguardo e conoscere meglio i protagonisti di questa storia. Ciò non rovinerà la lettura, anzi, riuscirete ad entrare meglio nella vicenda e a conoscere in prima persona i protagonisti di questa toccante storia di amore profondo fra un padre e un figlio. Ecco andate qui: http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/297447/golia-padre-figlio-e-autismo.html e rimarrete certamente con gli occhi lucidi per la forza del genitore e la dolcezza del ragazzo. Se volete assaporare ancora di più ogni luogo visitato dai due protagonisti, andate anche sul profilo di Franco Antonello (http://www.facebook.com/franco.antonello), il padre di Andrea, dove vedrete tutte le foto del lungo viaggio fatto in America, un po’ in sella ad una moto un po’ sulle quattro ruote. Per me è stato emozionante vederle perché ho ritrovato nel libro la scena riprodotta nello stesso modo in cui è stata catturata dalla fotografia 

La scrittura è semplice, lineare e a tratti troverete anche le parole di Andrea, il ragazzo autistico protagonista della storia, sottolineate con un diverso carattere negli scambi scritti di battute che il ragazzo e suo padre hanno ormai come abitudine consolidata. Le sue parole sono sempre concise, chiare ed emozionanti; egli cerca di dare delle spiegazioni riguardo il suo mondo. Ma forse solo chi è a stretto contatto con queste persone può capire realmente le loro difficoltà e i loro disagi; l’autore comunque riesce a darci una piccola idea, emozionandoci come se fosse lui lo stesso protagonista. 

PER COMUNICARE MEGLIO VORREI UN AIUTINO …UN CONSIGLIO DA PARTE TUA SAREBBE MOLTO GRADITO..

Tu mi credi normale rompi palle e maleducato, io sono sensibile diverso e molto solo.

 

Se ti abbraccio non aver paura di Fulvio Ervas
Andrea, con le sue risposte innocenti, riesce sempre a strapparci delle risate. 
Credo non sia stato facile per il padre, Franco Antonello, aprirsi e raccontare a Fulvio Ervas la sua storia di genitore, fatta di giorni bui ma anche di giorni felici in cui Andrea ti ripaga con un abbraccio di tutto l’amore che gli hai dato. Ritengo, in ogni caso, che questo scrittore abbia avuto la giusta sensibilità nel raccontare le vicende.
Il libro è ambientato in America e attraversa diversi Stati di essa; nelle prime pagine del libro troverete anche una cartina con le varie tappe del viaggio di Franco e Andrea. Un viaggio che li porta ad andare contro tutto e tutti, in quanto molti avevano consigliato a Franco di evitarlo: per un ragazzo autistico è importante avere delle routine consolidate, delle abitudini e non può essere salutare svegliarsi ogni giorno in un posto diverso, dove non conosci nessuno, dove si parla una lingua diversa e le tue abitudini giornaliere vengono stravolte. 

Per certi viaggi non si parte mai quando si parte.
Si parte prima.
A volte molto prima. 

E invece forse è sufficiente l’amore per affrontare un viaggio così, un viaggio che ti fa amare ancor più la vita e Andrea.

Tanti sono i libri che trattano l’autismo ma, credetemi, molto spesso si pensa di più ai piccoli autistici e si parla molto meno di cosa saranno da grandi, di come potranno affrontare una vita diversa da quella che abbiamo noi, quando essere adolescenti è ancora più difficile. Provate a pensare alla vostra adolescenza, ai vostri disagi di quel periodo, alle prime scoperte, alle prime farfalle nello stomaco. 
Ecco ed ora pensate ad Andrea, che vuole abbracciare chiunque vede, ma molti si scostano da lui. Pensateci. 
E leggete questo libro. 
Importante ricordare che la famiglia di Andrea devolverà i proventi delle vendite ad un ragazzo della Costa Rica conosciuto durante quei giorni indimenticabili: anche lui deve combattere con l’autismo.


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