Per inciso, "andarsene" significa mollare il balino, alzare l'ancora e salpare verso il mare aperto. Ma non significa (affatto) far tana alla prima boa e poi tornare indietro a nuoto. Neanche fossi alle finali degli Iron Man.
Per farlo, qualunque sia il legame che ti incozza (a te, che l'altra parte manco ci pensa), tocca reciderlo con uno ZAC deciso (colpo di forbici o di machete) e NON voltarsi indietro per un sacco di tempo. Ovvero non rispondere (e non chiamare e non scrivere ) e non cercare più. Né farsi trovare. E non curarsi di chi ti dice che se ci parli, non succede nulla, perché chi te lo dice sta fuori. E non dentro tutta la me(nata) in cui stai tu e non sa che un solo contatto è come un'unica - piccolissima- scintilla. In una stanza piena di gas.
Sempre per amore della pignoleria, poi, aggiungo che un giorno (o una settimana o un mese) NON sono un sacco di tempo. Un sacco è un sacco, e il tempo dei sacchi si misura in trimestri.
Sempre che nel frattempo tu non capisca, illuminato come Paolo di Tarso - sotto la centrale atomica di Chernobyl in fiamme- che quella roba lì che stai cercando di superare, e che ti ha fatto così male che ancora ti ci strozzi, era magari soltanto l'ostacolo di ieri verso un oggi più figo che mai.
(A prescindere dalla compagnia.)