Da bambino mia madre mi insegnava a nuotare, portandomi in una piscina enorme, anche se mia madre non mi metteva nella piscina dei grandi, ma in una piccola (che per me era grande lo stesso), dover però l'acqua era calda per essere più gentile con la mia pelle delicata.
Se mi scappava la pipì, mamma mi portava di corsa fuori dalla vasca e mi accompagnava in bagno. Mi succedeva sempre perché l'acqua calda avrebbe fatto scappare la pipì anche a un grande.
Io sguazzavo mentre lei mi faceva le foto, milioni di foto per verificare forse dei possibili miglioramenti nel mio stile (?). Io invece non facevo altro che aspettare il tempo della doccia. Era il momento delle tette e dei sederi. Anche se io ero un maschio infatti, visto che era mia madre a farmi la doccia, andavo nello spogliatoio delle femmine e lì ogni bendidio!!!
Anche mia madre era già un belvedere con i suoi micro indumenti intimi, ma tra i vapori dell'acqua calda, sentivo di essere già il gallo del pollaio, il sultano dell'harem.
Adesso che sono un uomo, in piscina vado per occupare una corsia in entrambi i sensi di marcia, perché invece di nuotare, faccio gli esercizi per il ginocchio e chiacchiero con il mio compagno che mi imita affianco.
A volte ci vado anche da solo, mi serve per distendere un po' i nervi e farmi rilassare dall'acqua nell'impatto che i miei muscoli hanno con l'attrito che fa il cloro.
Entro in acqua e ho sempre in testa una mucca, ma sempre meglio di un gruppo di spermatozoi che fanno a gara a chi arriva prima!!
Magazine Talenti
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