Sean Gordon Murphy
Di recente nel mondo dei fumetti è tornata in voga la polemica che vede contrapposti scrittori e disegnatori. Nel corso degli ultimi anni, di fatti, la bilancia sembra pendere dalla parte dei primi, sui quali sembrano puntare con sempre maggiore interesse le case editrici (soprattutto le major), ma non bisogna dimenticare che durante gli anni '90 (durante il periodo che portò alla creazione della Image Comics) erano i disegnatori a farla da padrone, relegando in secondo piano anche gli scrittori più quotati. A dire la sua su questa annosa questione ci pensa, sulle pagine del suo blog, uno degli artisti più apprezzati di questo decennio, il bravissimo Sean Gordon Murphy che butta giù un breve vademecum per disegnatori che desiderano non essere sminuiti:
Immagine promozionale per
Punk Rock Jesus
CINQUE MODI PER NON ESSERE SMINUITI
Nel mondo dei fumetti negli ultimi tempi, tra gli artisti si sta animando una discussione sempre più accesa riguardo il fatto che questi sentono di essere presi troppo poco in considerazione -- riguardo il fatto, cioè, che lettori, recensori e case editrici stanno concentrando un po' troppo le loro attenzioni sugli scrittori anziché sui disegnatori che disegnano una serie. Sono concorde sul fatto che ciò che stia accadendo, ma non sono sicuro che valga la pena allarmarsi. Non mi sono mai sentito sminuito, ma forse faccio parte di un'eccezione. Forse perché sono sia artista che scrittore.
A ogni modo, ho buttato giù alcune riflessioni riguardo cosa potrebbero fare gli artisti per uscire dall'anonimato.
omaggio a Batman
1. NON DISEGNARE COME UN INGRANAGGIO.
Se vi uniformate allo stile della casa editrice per la quale lavorate, correte l'altissimo rischio di essere trattati come un ingranaggio interscambiabile nella macchina del fumetto. Certo, in questo modo sarà molto più semplice ottenere un lavoro importante, ma questo potrebbe non durare a lungo. Avere uno stile poco riconoscibile farà sì che potreste non essere richiesti da uno scrittore di rilievo, e potreste fare minor colpo su lettori e recensori, e potreste dunque avere più difficoltà nel trovare altri incarichi (lì fuori ci sono altre dodici persone che disegnano come voi e lo fanno con una paga minore).Se la cosa vi può aiutare, vi consiglio anche di inchiostrarvi da soli. Le matite vengono ricoperte dalle chine, così la chiave per dimostrare che la vostra arte possa avere una più distinta personalità è attraverso gli inchiostri (a meno che non pubblichiate direttamente le vostre matite). Se non vi riesce di fare in questo modo, lavorate allora con un inchiostratore che aiuti entrambi a emergere, così come accade con John Romita Jr. e Klaus Janson.
spettacolare inquadratura
tratta da American Vampire
2. NON PERMETTETE DI FARVI OFFUSCARE DALL'OMBRA DI BATMAN
Nel 2005 ho disegnato la miniserie Batman/Spaventapasseri: Anno Uno, subito dopo sono rimasto fermo per un po'. Credete che aver lavorato su Batman significhi avercela fatta? Sbagliato. Che vi piaccia o no, Batman è la star. Non voi.Mentre lavoravo su Batman, scrissi e disegnai una serie intitolata Off Road. Le vendite furono davvero basse (quell'anno non andai oltre le 4 mila copie), ma grazie al mio lavoro su Batman cominciai a essere riconosciuto con più semplicità. Molti dei progetti che avevo realizzato fino ad allora erano passati quasi inosservati, non avevo una fan-base, e non c'era nessuna ombra di Batman ad offuscare il mio lavoro. Joe the Barbarian, American vampire: SOFT, Punk Rock Jesus e The Wake. A attualmente sto lavorando due serie per la Image in arrivo nel corso di quest'anno (una con Mark Millar), e partono entrambi dall'inizio. Sto provando a lavorare su serie per le quali sono gli autori a essere al centro dell'attenzione, e non il personaggio.
(*) Devo ammettere che ho avuto maggior successo occupandomi di progetti creator-owned che non di lavori mainstream. E' un sentiero molto rischioso, certo. Statisticamente sono molti di più gli autori che hanno avuto successo attraverso le storie di Batman sulle quali hanno lavorato. Ma le cose si stanno spostando verso le produzioni creator-owned, e con la distribuzione digitale e Kickstarter, questa opzione è molto più alla portata di tutti di qualche tempo fa. Pensateci su.
the wake
3. TROVATE I MIGLIORI PARTNER POSSIBILI
Attualmente sto lavorando a The Wake con Scott Snyder. Scott è un compagno perfetto, ma non lo è perché uno degli scrittori di punta della DC Comics. Lavoro con Scott perché è dotato di talento, è uno che lavora sodo, prende molto sul serio il suo lavoro, è sempre disponibile al confronto, risponde alle mie domande inerenti il lavoro, e scrive riguardo cose che davvero voglio disegnare. E' sempre molto attendo ai miei problemi di organizzazione del lavoro, alle mie esigenze, e non rilascia mai una intervista nella quale non menzioni me, Matt Hollingsworth e tutte le altre persone che lavorano sulle sue serie.
Alcuni scrittori non vogliono condividere. Regnano sulle loro serie e tengono gli artisti alla larga da interviste, contratti e da altre questioni lavorative, tutto allo scopo di mantenere il controllo sul loro lavoro. Questa è una cosa che completamente nel loro diritto -- non giudico gli autori che controllano le loro serie a qusto modo.
Ma se sei un artista che lavora con uno scrittore che si comporta così, finirai certamente per essere sminuito, quindi cercati un nuovo scrittore. E cerca di farlo in maniera amichevole.
Hellblazer
City of demons
4. EVITATE GLI INCARICHI SPORADICI
I lettori hanno bisogno di sapere dove trovare il vostro lavoro. Lavorare a un singolo numero di Superman non è sufficiente a suscitare interesse. Nel momento in cui lasciate la serie, i lettori si chiederanno: "Che diavolo è stato?" A meno che non abbiate già un nome.
Un altra cosa da evitare è di lavorare su albi per i quali sia previsto uno scrittore ma più di un disegnatore. E' come cercare di farsi notare nel mezzo di una affollata porta girevole. Certo, sarete pagati per il vostro lavoro e ai lettori potrebbero piacere i vostri disegni. Ma è sempre meglio esser su una serie quando si è l'unico disegnatore di una run sufficientemente lunga.
5. MISURATEVI
Di seguito vi riporto un rapido elenco di cose che ho sentito da artisti che si sentono sminuiti, ognuna di queste lamentele è seguita da una mia risposta. Dal mio punto di vista, gli artisti che utilizzano queste argomentazioni dovrebbero valutare con più attenzione alla realtà del lavoro che hanno deciso di fare.
"Come mai non veniamo mai invitati nelle riunioni di vertice alle quali partecipano gli scrittori?"- Gli scrittori pianificano con anni di anticipo le storie. Gettano le basi sulle quali, in futuro, gli architetti costruiranno i palazzi negli anni a venire. Non ci sarebbe alcuna utilità per voi nel partecipare a una riunione della durata di un paio di giorni durante i quali il massimo che potreste pensare è "Yeah, questo sarebbe davvero divertente da disegnare".
"Ma io ho buone idee riguardo ciò che funziona nel fumetto. Dovrei essere invitato a queste riunioni!"- Avete buone idee? Allora mettetele in pratica. Non offendetevi, ma i vostri "due centesimi" non valgono i 400$ del costo del biglietto aereo, i 60$ dei pasti, e i 15$ per vedere i porno in albergo.
"E' un'industria fatta a misura di scrittore. Non è tenera con i disegnatori"- I disegnatori dominarono la scena negli anni '90, e avete visto come è andata a finire. Volete che siano i disegnatori a comandare? Perché a essere sinceri io non lo vorrei. Nel mezzo ci sarebbe la giusta via. - imparate a scrivere. Avete mai letto un fumetto che vi sarebbe piaciuto realizzare? Pensate di poterlo fare meglio? Allora, fatelo. Serie di scarsa qualità arrivano sugli scaffali con impressionante frequenza, quindi non c'è alcuna ragione per la quale voi non potreste scriverne una. Oppure lavorate sodo e cercate di tirarne fuori una che sia almeno decente.
"Come mai non mi viene chiesto di rilasciare tante interviste?"- Quante serie disegnate in un mese? Solo una? Uno scrittore ne realizza 3 0 4? Allora preparatevi al fatto che saranno intervistati tre o quattro volte più di voi. Fatevene capaci.
"Non firmo così tanti autografi come uno scrittore!" o "Come mai non m i vengono rivolte molte domande durante le conferenze tenute nelle convention?"- Le storie sono nel nostro dna, non i disegni. Ci sono persone che sono bravissime nel descrivervi l'ultimo film che hanno visto -- i personaggi, i colpi di scena, la musica, l'azione e il finale. Mandate queste stesse persone a visitare un museo, vi offriranno un resoconto molto meno elaborato. Perché? Alcuni di loro non riescono a parlare di arte. Alcuni la apprezzano, ma non sanno spiegarvi il perché. Anche quelli che la apprezzano spesso utilizzano un vocabolario limitato per descriverla: linee pulite, colori meravigliosi, umore positivo, blah, blah, blah. Ed è una cosa completamente normale -- c'è bisogno di anni di studi per apprendere qualcosa riguardo l'arte, quindi rilassatevi nei confronti di quelle persone che no hanno la vostra educazione.
Omaggio a Calvin and Hobbes