Sean Gordon Murphy
Tra gli artisti affermatisi negli ultimi anni, Sean Gordon Murphy è di sicuro quello con il tratto più singolare e apprezzato da appassionati e addetti ai lavori. Con solo una manciata di opere alle spalle (ma con collaborazioni eccellenti con autori del calibro di Grant Morrison, Scott Snyder e, adesso, Mark Millar) Murphy ha saputo mettere d'accordo tutti, divenendo ben presto un autore molto amato. Nel suo prossimo futuro, dopo essersi messo in luce con alcune belle miniserie pubblicate dalla Vertigo, lo attendono alcuni progetti creator owned per la Image Comics.
Quello che forse non tutti sanno è che qualche tempo fa, in occasione dello scontro legale tra Gary Friedrich (creatore di Ghost Rider) e la Marvel (di cui vi ho parlato QUI e QUI), l'artista ha vissuto in prima persona una brutta esperienza con l'ufficio legale della Casa delle idee, un'esperienza che gli ha fatto prendere la decisione di non realizzare più sketch con personaggi della casa editrice newyorkese.
A raccontarcelo è lo stesso Sean Gordon Murphy sulla sua pagina ospitata su Deviant Art. In breve, in risposta alla causa perpetrata da Gary Friedrich alla Marvel, la casa editrice chiese all'autore un indennizzo di diecimila dollari per gli introiti conseguiti dall'autore stesso in seguito alla vendita di sketch raffiguranti personaggi Marvel durante le fiere. Murphy, che tempo prima aveva realizzato uno sketchbook con le lettere dell'alfabeto rappresentate attraverso varie fasi della storia editoriale di Wolverine, con l'intenti di mettere in guardia altri autori che potrebbero incappare nel suo stesso errore, racconta la sua storia:
"Lo scorso anno ho disegnato l'ABC di Wolverine. Dopo averlo ultimato, ne ho stampato uno sketchbook con una tiratura di 200 copie per regalarlo agli amici che lavorano nel mondo del fumetto. Sono abbastanza informato sulle leggi del copyright per sapere che mi stavo muovendo in una zona grigia, anche se erano stati realizzati semplicemente per essere donati. Ne ho regalati alcuni anche a persone che lavorano per la Marvel - Ovviamente non ho mai provato a nascondere la mia opera. Visto che sono un professionista e, dal momento che non ero interessato a venderli, immaginavo di essere in regola. Dopo tre convention, durante le quali CHIUNQUE ho incontrato mi ha detto che avrei dovuto venderli, mi sono deciso e ne ho venduta qualche copia. Nel corso dell'ultima convention di stagione, ho venduto le ultime 40 copie.
Poi mi ha chiamato la Marvel. Gli ho spiegato che non avevo un magazzino pieno di sketchbook, ma che ne avevo stampate circa duecento copie e che ne avevo regalate la maggior parte. Gli ho spiegato come nessuno degli Editor della Marvel mi avesse rimproverato per quello che avevo fatto quando gliene avevo regalato una copia, l'aver agito alla luce del sole, senza fare alcun tentativo di nascondere la mia opera, avrebbe dovuto rivelare la buona fede del mio atto. A quel punto diedi la mia disponibilità a sottoscrivere un accordo di Cessare e Desistere, e di pagare loro una percentuale su quanto avevo incassato dalle quaranta copie vendute. Ma la Marvel voleva i diritti sull'ABC - volevano che divenisse di loro proprietà e non volevano corrispondere a me, che lo avevo creato, alcun compenso.
Non volevo che andasse a finire così, mi rivolsi allora a un avvocato. Alla fine ci mettemmo d'accordo per rimuovere i contenuti dal mio sito internet e promettendo che non avrei più realizzato sketchbook. Avevo torto. Non potevo essere davvero arrabbiato con la Marvel per le loro azioni. Stavano dalla parte della ragione, anche se alcune cose, durante le convention, sono tollerate. Il mio errore è che in qualità di artista di alto profilo non avrei dovuto realizzare un albo tematico con personaggi Marvel. Fui sorpreso che una cosa del genere mi abbia sottoposto alla minaccia di un'azione legale, ma non era mia intenzione che ciò accadesse. Mi son scusato con la Marvel in ogni modo possibile, e continuo a sentirmi stupido per ciò che ho fatto.
Per essere chiaro, condivido la decisione della Marvel e sono felice che siamo giunti a un accordo. Non nutro alcun rancore nei loro confronti e ho deciso di raccontare questa storia per aiutare a chiarire quali sono i diritti degli autori e quali quelli delle corporazioni. Non sto provando a essere provocatorio, sto solo provando ad aiutare gli autori a non commettere errori. Perché in tutta onestà sono convinto che le Aziende non vogliono davvero perseguitare gli autori, perché questo tipo di comportamento di fatto le rende cattive agli occhi dell'opinione pubblica. Il che spesso non è vero.
Il mio errore è stato quello di pensare che la mia non fosse stata un'operazione commerciale davvero significativa... perché nel mondo dei fumetti sono in molti a pensare che quello che stanno facendo possa non essere davvero significativo. Ma non tutti hanno avuto a che fare con la Marvel così come è capitato al sottoscritto, ed è questa mia esperienza che mi ha incoraggiato a parlarne.
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