Mi è piaciuto, solo che non ho mai trovato il seguito, Oceana, e mi sono rifiutata di passare a L’ultimo enigma senza aver letto il volume precedente, e così la storia è rimasta lì, incompiuta.
La risposta è venuta dal Catalogo storico ragionato della casa editrice Nord, che nella sezione delle bibliografie dei loro autori riporta queste scritte:
L’ombra magica (World Without End – inizio fino a pag. 498);
Oceana (World Without End – da pag. 499 a fine e Sea Without a Shore – inizio fino a pag. 235);
L’ultimo enigma (Sea Without a Shore – da pag. 236 a fine);
Il grande iniziato (The Initiate Brother);
Il figlio del cielo (The Initiate Brother e The Gatherer of Clouds);
Il signore delle nuvole (The Gatherer of Clouds).
Due duologie magicamente trasformate dall’editore italiano in trilogie, un po’ per guadagnare di più, e probabilmente un po’ anche perché in molti sono convinti che la fantasy debba essere scritta a trilogie. Di questa vicenda avevo parlato agli scorsi DelosDays, in un testo che prima o poi pubblicherò. Per il momento ho inserito in rete giusto un breve accenno all’argomento: http://librolandia.wordpress.com/2011/05/26/conto-alla-rovescia-per-i-delosdays/ (i commenti sono in fondo all’articolo, sotto il programma della manifestazione).
Al di là delle vicende editoriali, e del fatto che una divisione di questo tipo scompagina la struttura della storia, visto che nei volumi italiani ci ritroviamo ad avere il primo senza un climax, il secondo con un climax piazzato nel primo terzo della storia (visto che è in realtà quello del primo volume originale) e il terzo finalmente con un climax messo al punto giusto, anche se il lavoro preparatorio per arrivarci era iniziato nel volume precedente, lo scrittore mi è piaciuto.
Quando un editore pubblica qualcosa di nuovo magari ottiene un successo clamoroso, ma il rischio di un insuccesso altrettanto grande è sempre presente. Io ho amato il romanzo, e ho atteso la pubblicazione del seguito. Ho atteso, e atteso, e atteso, finché Il grande regno, dopo un fallito tentativo di rilancio con una nuova copertina, non è andato fuori catalogo. Intanto io ho imparato a leggere in inglese, e nel 2010 ho deciso di completare la storia. Ho acquistato i due seguiti, The Isle of Battle e The Shadow Road, ho riletto il primo volume e poi ho iniziato The Isle of Battle. E ho scoperto che a volte voler leggere un libro non è sufficiente a consentirci di leggerlo davvero. Dovevo saperlo, non ero mai andata oltre L’ombra magica, e il seguito del Grande regno non era mai arrivato in Italia. Potevo leggere la trilogia senza problemi?
Quali sono gli autori dei quali leggo tutto, lista della spesa compresa? Robert Jordan, appunto, e George R.R. Martin. Con Kay mi contengo di più perché, visto che in Italia è poco noto, su di lui non scrivo molti articoli.
Quante volte si può passare davanti a qualcosa che ci tenta e continuare a ignorarla? Dopo mezz’ora avevo ceduto, avevo preso quell’unica copia, l’avevo nascosta in un cassetto e ne avevo ordinata un’altra per il negozio. Prima di andare a casa ho fatto una tappa alla cassa.
Ho sospeso Kay, incurante del fatto che per lui avevo sospeso Russell, e ho iniziato La Ruota del Tempo 12. Mentre lo stavo leggendo in libreria è arrivato Towers of Midnight, edizione rilegata dal prezzo di quasi 30,00 euro. Ovvio, ho comprato anche lui, e sono passata da un Jordan all’altro. Poi ho iniziato a buttare via un bel po’ di tempo in un blog, e il tempo libero per la lettura è diminuito ulteriormente. Sì, ormai avevo entrambe le figlie a scuola, ma di solito mentre loro sono a scuola io sono al lavoro, quindi il tempo per me e i miei interessi è davvero poco.
Finito Jordan ho ripreso Kay, per poi sospenderlo per leggere The Tough Guide to Fantasyland di Diana Wynne Jones. Non mi ricordo cosa avessi letto per notare quella divertentissima guida ai cliché del genere fantasy, ma dopo averla notata dovevo assolutamente leggerla. Una volta finita, ho ripreso in mano Kay. Più o meno, perché ogni tanto m’interrompevo per leggere altro. Non che io abbia letto solo questi libri in quest’arco di tempo, questi sono quelli in inglese. Ormai ho preso l’abitudine di leggere una decina di libri contemporaneamente, quindi a volte passa parecchio tempo fra quando ne inizio uno e quando lo finisco.
In luglio qualcuno ha finalmente pubblicato A Dance with Dragons. Indovinate cosa ho sospeso per leggere cosa? In autunno poi ho deciso di leggere The Sworn Sword e The Mystery Knight, i due racconti dedicati da Martin a Dunk ed Egg e mai tradotti in italiano. Il cavaliere errante, il primo racconti, mi era piaciuto, i seguiti, ho scoperto, non sono certo da meno.
Alla fine ho smesso di divagare (non su questa pagina, ma nelle letture sì) e ho finito Under Heaven, che avevo portato avanti in maniera molto frammentaria. Poi ho ripreso The Isle of Battle, che invece avevo definitivamente sospeso. Quanto ricordavo dopo tutto questo tempo e un’infinità di libri? In alcuni casi molto, ma alcune linee narrative mi hanno creato problemi.
Si tratta “solo” di una trilogia, ma la storia è molto complessa, e i personaggi sono parecchi. Ci sono alcuni paesani che s’imbattono in uno straniero misterioso, e lo aiutano contro alcuni aggressori altrettanto misteriosi. Ovvio, lo straniero è un tizio importante, altrimenti la storia finisce, ma chi è, e ciò che sa fare, sono cose meno ovvie. Per esempio questo tizio sa trovare sentieri ignoti a tutti gli altri. Sentieri che non compaiono sulle mappe, e che portano in luoghi che non dovrebbero esistere. Quanto a chi gli dà la caccia, sono davvero solo i soldati di uno dei due grandi regni che si affrontano da talmente tanto tempo da aver fatto dimenticare l’origine delle loro contese?
Ci sono due regni che si odiano, ma forse non ci sono tutti i buoni da una parte e tutti i cattivi dall’altra. Forse in entrambe le fazioni si trovano persone buone e cattive, e forse ci sono persone buone che compiono scelte sbagliate. C’è un popolo girovago che cerca leggende e canzoni, e ci sono leggende che tornano in vita. C’è una fanciulla che vorrebbe sottrarsi al destino che le è stato assegnato, e c’è un cieco che vede molto meglio di tanti altri che invece sono dotati della vista. C’è una donna sfigurata, e ci sono personaggi che non hanno le parole per dire quel che sanno. In ballo ci sono l’anima e il corpo di alcune persone, la guerra fra due regni rivali e il destino stesso del mondo. Me la sono cercata, ma è un peccato che abbia impiegato così tanto tempo a finire questo libro, perché ho perso molte cose per strada. Ed è un peccato che il secondo e il terzo romanzo non siano mai stati tradotti, l’ennesima serie di qualità che ben pochi italiani potranno conoscere.
Ora ho iniziato The Shadow Road. Considerando che sia A Memory of Light che il nuovo romanzo di Kay sono previsti per il 2013, e che per Martin non c’è speranza, stavolta dovrei riuscire a terminare la storia in tempi brevi. Spero.