Sebastian Faulks: Il canto del cielo

Creato il 13 febbraio 2013 da Martinaframmartino

 Stavolta parlo di un libro che non ho letto, e non è neppure una novità. Semplicemente me l’ha segnalato un’amica e, dallo sguardo che gli ho dato, sembra interessante, ma chissà quando troverò il tempo…

Si tratta di Il canto del cielo di Sebastian Faulks.

Nato il 20 aprile del 1953 a Donnington, nel Berkshire, ha lavorato come insegnate e giornalista prima di darsi alla narrativa. Il suo primo romanzo, A Trick of the Light, è del 1984. A quest’opera è seguita la trilogia francese composta da La ragazza del Lion d’Or (1989), questo Il canto del cielo (1993) e La guerra di Charlotte (1998). Le altre sue opere sono A Fool’s Alphabet (1992), Birdsong (1993), The Fatal Englishman (1996), Charlotte Gray (1998), On Green Dolphin Street (2001), Human Traces (2005), Pistache (2006), Engleby (2007), Non c’è tempo per morire (2008), A Week in December (2009) e A Possible Life (2012).

Non c’è tempo per morire è un omaggio a James Bond scritto, su richiesta degli eredi, per celebrare i cento anni della nascita di Jan Fleming ed è, purtroppo, l’unico romanzo di Faulks in commercio in Italia in questo momento, a parte Il canto del cielo. Mette un po’ tristezza vedere che la fama di uno scrittore è legata a un personaggio che non ha creato lui, mentre le altre sue opere non sono state tradotte o, come La ragazza del Lion d’Or e On Green Dolphin Street, sono fuori catalogo. Eppure in patria è molto apprezzato se il Literary Review ha scritto che Faulks ha il raro dono di essere popolare e colto allo stesso tempo, il Sunday Telegraph lo ha definito uno dei più notevoli romanzieri della sua generazione, capace di crescere in ogni romanzo e Trevor Nunn ha definito Human Traces un capolavoro, una delle più gradi opere di questo e di ogni altro secolo. Fra i suoi riconoscimenti vi sono un British Book Awards come autore dell’anno nel 1994 e l’ammissione come Commander nell’Order of British Empire nel 2002 per la sua opera letteraria.

Il canto del cielo è diventato un classico della letteratura inglese al punto da essere studiato all’università, ha venduto oltre due milioni di copie nel Regno Unito e appare regolarmente nella lista dei libri più apprezzati dai lettori. Sul sito dello scrittore è possibile leggerne un estratto (in inglese): http://rhwidget.randomhouse.co.uk/flash-widget/widget_lg.do?isbn=9780099528388&menu=0&mode=1&cf=336699&cb=FFFFFF&newsletter=1.

La quarta di copertina:

Stephen Wraysford è un ventenne inglese, orfano e senza più legami, trasferitosi in Francia per lavorare in un’industria tessile. Isabelle è una ragazza irreprensibile, che rispetta, con rassegnazione, i doveri coniugali di un matrimonio combinato. Quando si incontrano, ad Amiens, nel 1910, i due vengono travolti da una passione bruciante che non possono ignorare. Ma quando Isabelle scopre di essere incinta, la loro relazione s’interrompe bruscamente. Entrambi torneranno alla vita di tutti i giorni, ma la cicatrice di quell’amore segnerà per sempre le loro esistenze. Pochi anni dopo, la Grande Guerra sconvolge il continente. Nel 1917 Stephen è di nuovo in Francia, a lottare per la vita nel corso dei conflitti in cui si ritroverà a combattere tra le fila dell’esercito inglese, nel mezzo delle carneficine a cui dovrà assistere. Sopravvissuto, e di nuovo sui luoghi della passione, ritroverà Isabelle, profondamente segnata, nel corpo e nello spirito, dalle atrocità del conflitto; ma, per l’indecifrabile alchimia dei sentimenti, ne sposerà la sorella, Jeanne.

Eppure, da quel che so, il matrimonio non è la fine della storia. Se l’editore rivelasse così la conclusione farebbe uno spoiler – ma anche un autogol – tremendo. La vicenda è giocata su due piani temporali diversi, la Prima guerra mondiale e gli anni ’70 del secolo scorso, in un alternarsi di momenti che si arricchiscono a vicenda. Le storie, come la vita, non sono sempre lineari, e a volte per andare avanti bisogna tornare indietro, o seguire percorsi tortuosi. E prima o poi anch’io tornerò su questo libro, in qualche inaspettata svolta del mio percorso.


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